Good luck, tutto il Dal Molin in un documentario
Sabato 20 Dicembre 2008 alle 11:22 | 0 commenti
In distribuzione un filmato che riassume due anni di mobilitazione contro la nuova base americana. Dalle manifestazioni di piazza alle interviste con urbanisti, politici e sacerdoti
In un filmato della Setaf degli anni ‘80 una voce fuoricampo si rivolge ai militari e alle loro famiglie destinati ad una piccola base dell’Europa meridionale. E sulle note di una gradevole musichetta li rassicura bonariamente: “Gli abitanti dell’Italia del Nord sono di bell’aspetto, intelligenti e ben vestiti. E dopo pranzo sappiate che sono abituati a prendersi il loro tradizionale riposino". State tranquilli, lì troverete tutto quello di cui avrete bisogno: supermercati ben forniti, palestre, i fast-food che siete abituati a frequentare in America, case accoglienti. Nella città che vi ospiterà ? No, tutto all’interno della vostra caserma. Tutto fornito dall’Esercito degli Stati Uniti.
Vent’anni fa il Pentagono vendeva ai suoi soldati diretti a Vicenza un vero e proprio ghetto. Un ghetto dorato. Un mondo felicemente autosufficiente. Vent’anni dopo altri hanno cercato di vendere il mito di una installazione militare che sarebbe un toccasana per la città , una risorsa, una fortuna. E allora buona fortuna, Good Luck Vicenza! E’ questo il titolo di un interessante documentario ideato e realizzato da tre giovani vicentini che vuole fare il punto su due anni di lotte No Dal Molin. Che ne approfondisce le tematiche giuridiche, urbanistiche e ambientali, ma che si sofferma anche su aspetti meno noti della politica militare statunitense e che offre qualche spunto inedito come il filmato di cui sopra. Il tutto con la forza dei dati e dei documenti, con le testimonianze di esperti e tecnici, di politici e amministratori locali, di preti e di protagonisti del movimento. Un film che si rivolge ad un pubblico variegato e che offre gli strumenti per andare in profondità . Mirco Corato, Annamaria Macripò e Giulio Todescan hanno partorito l’idea nel settembre del 2007. Fino all’estate dell’anno successivo hanno svolto un intenso lavoro di ricerca, seguito le manifestazioni e gli eventi legati alla lotta contro la nuova base americana, filmato le interviste. Più di 20 interventi, tra gli altri quelli di Edoardo Salzano e Anna Marson, urbanisti dello IUAV di Venezia, di Giulietto Chiesa e padre Alex Zanotelli, di don Dario Vivian, teologo vicentino, di Lorenza Carlassare, giurista dell’Università di Padova. E poi i protagonisti locali che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni: Cicero, Cattaneo, Pavin, Asproso, Calearo, Equizi.
Dieci ore di girato poi selezionato e montato fino a produrre i 73 minuti finali. Un lavoro che potrà servire a quanti, in giro per l’Italia, avranno modo di andare finalmente al di là dei banali stereotipi emersi finora su telegiornali e tv nazionali. Quelli tipo “pentole e padelle" e “sindrome da Nimby": “Volevamo realizzare qualcosa che uscisse dalla semplice cronaca giornalistica, concentrandoci sui contenuti. Sappiamo che non sempre è facile per le persone tenersi informati, specialmente per chi non abita qui" spiegano Mirco e Giulio. “Sta succedendo qualcosa che non era mai successo e bisognava raccontarlo. Vorremmo che arrivasse anche a chi ha problemi simili in altre parti d’Italia". Tutto con mezzi propri, autoproducendosi, lavorando nei ritagli di tempo. Tutti e tre, ma c’è anche la collaborazione per le riprese di Davide Sannazzaro, dietro la telecamera.
Il risultato è un video godibilissimo, denso di informazioni che richiedono attenzione ma anche venato da una sottile ironia. Merito anche delle animazioni e del montaggio, opera di Elisa Minuzzo. “E’ un po’ un blob, con interventi accostati in modo ragionato, non legati da una voce narrante" continuano i due registi. “Non è super-partes, ma questo è perchè noi stiamo con quelli che sin dall’inizio hanno cercato di informarsi e non con chi ha voluto nascondere le carte". In ogni caso dando voce alle diverse posizioni in campo, riuscendo a prescindere dalle logiche di parte. Nelle prossime settimane sono in previsione proiezioni pubbliche, la prossima il 9 gennaio nella Sala Polivalente di Isola Vicentina. Con tutti gli intoppi che una distribuzione “fatta in casa" può incontrare. “Dobbiamo dire che il film ci è stato richiesto ed è stato già proiettato in diverse città in Italia. Qui a Vicenza abbiamo invece incontrato diverse difficoltà e le occasioni per farlo vedere sono state davvero poche" sottolinea Annamaria. Ma si sono scelti anche canali alternativi. Intanto il blog sempre aggiornato goodluckvicenza.blogspot.com. Da alcuni giorni è inoltre possibile prenotare la propria copia sul sito www.produzionidalbasso.com e ricevere a casa il dvd al costo di 5 euro. Una strenna natalizia sui generis? Di sicuro un film da vedere, e che sia di buon auspicio per una città dal futuro ancora incerto. E allora buona fortuna Vicenza, good luck!
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