Gli italiani e l'evasione fiscale
Martedi 8 Settembre 2009 alle 14:59 | non commentabile
ADICO, 8 settembre 2009
Nel 2008 ogni italiano ha denunciato 12.900 euro, ma ne ha spesi 15.400 euro, ciò sta a significare che ogi anno al fisco sfuggono 2.500 euro a testa, circa 150 miliardi di euro l'anno.
"Il solito vizio degli italiani di evadere le tasse", spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini se pensiamo "che la forbice cresce fino al 50%, calcolando gli importi dichiarati al netto delle tasse".
La strana fotografia fiscale, che emerge da un'inchiesta condotta dal Sole 24 Ore, mostra anche un altro dato: e' al Sud che questo divario raggiunge valori record.
Il primato, in particolare, tocca alla Calabria che registra la distanza maggiore fra le uscite e i guadagni che tradotto in soldini equivale a dire che un calabrese spende in media 12.095 euro, pur avendo un reddito annuo ufficiale di 8.154 euro. In Sicilia la forbice e' al 38,6% e si mantiene sopra quota 30% anche in Campania e Puglia.
Valori meno sgranati, invece, al Centro-Nord. In Lombardia si spende solo il 5,8% in più di quello che si dichiara, in Piemonte il 13,3% e in Emilia Romagna il 14,6%. Il Lazio con il 19,5% e le Marche con il 18,8% sono in linea con la media nazionale del 19%.
Discorso a parte - sottolinea il Sole 24 Ore - per Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, dove la forbice fra consumi e redditi ufficiali e' aperta come nei territori del Mezzogiorno, ma il fenomeno si spiega anche con altri fattori. Occorre considerare, infatti, che queste Regioni autonome offrono ai residenti contributi e incentivi per l'acquisto di beni di valore importante per cui in realtà l'entità dei consumi e' da riferire non solo a redditi prodotti dalle famiglie ma anche agli aiuti ricevuti dagli enti.
Un confronto impietoso quello tra consumi e reddito dichiarato che sta tornando a essere un pilastro centrale nel contrasto all'evasione fiscale, inserendosi certamente nella nuova strategia adottata dall'amministrazione finanziaria nel contrasto all'evasione fiscale e caratterizzata da un piu' intenso ricorso al redditometro.
E' la circolare n. 49/E dell'8 agosto 2007 dell'Agenzia delle Entrate che ha rivitalizzato e riabilitato questo strumento che tanto semplice, quanto efficace. In sostanza, dice il Fisco, non si può spendere più di ciò che si e' guadagnato. Salvo, naturalmente, che non si sia ricorso a forme di indebitamento, all'utilizzo del risparmio o a somme comunque già tassate o esenti da imposizione.