Achille Variati mantiene le promesse o i... vitalizi?
Mercoledi 2 Agosto 2017 alle 12:52 | 0 commenti
L'argomento vitalizi era caldo anche anni fa e pure a livello politico regionale. In un articolo del 12 dicembre 2012 Gian Marco Mancassola intervistava per Il Giornale di Vicenza il sindaco di Vicenza, Achille Variati, nel frattempo confermato nel 2013 primo cittadino e, poi, eletto dagli altri sindaci come Presidente della Provincia di Vicenza, quindi messo a capo dell'Unione Province Italiane dagli altri presidenti di un ente che, lo avevamo letto da qualche parte, doveva esere soppresso, e, infine, nominato membro del Cda di Cassa Depositi e Prestiti sommando in sè più cariche dell'uomo solo al comando.
Se questi ultimi tre incarichi sono gratuiti, salvo eventuali, ed in Italia non improbabili, rimborsi spesa, o similari, buoni ad addolcire l'assenza di emolumenti per certe cariche "volontarie", ad Achille Variati oggi, per il suo impegno pubblico, competerebbero il compenso da sindaco e le spettanze da ex consigliere della Regione Veneto, i famosi vitalizi.
«Tremila euro, centesimo più, centesimo meno. È il vitalizio che spetta ad Achille Variati per il suo passato nel consiglio veneto e che si somma al compenso del suo presente a palazzo Trissino. Quel vitalizio ha i mesi contati, se Variati manterrà la promessa di rinunciarvi non appena avrà esaurito il deposito versato quand'era consigliere regionale»: così scriveva quel lontano 12 dicembre 2012 Gian Marco Mancassola, mentre lasciamo ad altri i calcoli, di dettaglio, sugli eventuali adeguamenti (aumenti) delle prebende da sindaco dopo il 2012 e del vituperato vitalizio regionale agganciato, per il suo vecchio calcolo, a quello dei parlamentari.
A Variati che faceva notare che per ottenere il vitalizio aveva «versato oltre 210 mila euro di contributi per 15 anni, dal 1995 al 2010, come impone la normativa. Ho pagato quei contributi di tasca mia e come è evidente non ho ancora recuperato tutte le somme versate», Mancassola non solo strappava, il 12 dicembre 2012, ricordiamolo, l'ennesima promessa («Non so se l'istituto del vitalizio per i consiglieri regionali verrà abolito, ma farò sospendere l'erogazione quando avrò recuperato tutti i soldi che ho versato nel caso in cui, per quel tempo, io rivesta ancora cariche pubbliche retribuite anche con un solo euro») ma faceva anche i conti in tasca.
Fatti due conti, per rientrare dalle somme versate. - scriveva, infatti, il collega del GdV che ci piacerebbe di più se fosse semrpe così... schietto con i potenti -, serviranno dal più al meno cinque anni e mezzo. Quindi, nel caso in cui Variati venga confermato sulla poltronissima di palazzo Trissino, il congelamento del vitalizio dovrebbe scattare a metà del prossimo mandato. «Valuterò quando sarà il momento se ricorrere a forme più drastiche, come la rinuncia al vitalizio»".
Per aiutare allora Mancassola a completare la sua opera meritoria e moralizzarice e per ricordare al nostro primo cittadino, che un euro lo percepisce eccome per cariche pubbliche, come risulta da quanto da lui stesso dichiarato agli atti (nel suo 730 qui linkato, l'ultimo pubblicato sul sito del comune, quello del 2016 per il 2015, e che indica un reddito imponibile complessivo di oltre 170.000 euro all'anno, ci dovrebbe essere o ci sarà anche la pensione da dipendente bancario più o meno da sempre in aspettativa), abbiamo inviato ieri alle 12.52 questa mail:
"Egr. sig. Sindaco dr. Achille Variati: Gent.mo portavoce dr. Nicola Rezzara
Facendo riferimento alle discussioni parlamentari in corso e, soprattutto, a precedenti notizie di stampa ha poi rinunciato al vitalizio che percepiva per i suoi precedenti mandati in regione?
Grazie. Cordiali saluti. Giovanni Coviello".
Sono passate esattamente 24 ore, di cui almeno le classiche 8 lavorative ma di risposte dal sindaco, che in effetti risposte da tempo non ama darcele, non abbiamo tracce.
Così come non abbiamo tracce della sua rinuncia al vitalizio scritta sul grande GdV mica sul quel poaréto di VicenzaPiù.
Ma si sa che, se Achille Variati ha la libera docenza in promesse, il nostro quadripoltronato sindaco è ancora alle scuole materne per imparare a mantenere gli impegni.
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