Gli anziani dell'Ipab incontrano i robot del Rossi
Martedi 5 Febbraio 2013 alle 17:19 | 0 commenti
Un team di alunni dell'Istituto Rossi che parla delle basi della robotica ad un gruppo di ospiti di una casa di riposo. I nonni che curiosano con lo sguardo tra ingranaggi e meccanismi computerizzati mentre alcuni piccoli automi cibernetici made in Vicenza fanno bella mostra davanti ad un parterre colpito dalla novità .
È quanto accaduto questo pomeriggio all'Ipab di Vicenza, più nello specifico all'istituto Trento di contrà San Pietro. L'evento, che è stato annunciato agli ospiti come una dimostrazione ha assunto i crismi di un vero e proprio saggio hi-tech quando il gruppo di quattro ragazzi (tutti alunni dell'Itis di via Gallieno, meno uno che già si è diplomato) coordinati dal professore Gianluca Andriolo ha cominciato a mostrare il potenziale delle macchine, tutte autocostruite, portate nel salone delle colonne (in foto un momento dell'incontro) a due passi dal chioistro monumentale di San Pietro.
Da alcuni anni infatti il Rossi prende parte ad alcune competizioni che hanno come oggetto proprio la robotica. In realtà la competizione, come spiega il consigliere di Ipab Vanna Santi che ha introdotto la cerimonia, sono il punto di partenza per una ricerca più approfondita. «Grazie alle quali - spiegano i ragazzi e il loro docente - è possibile mettere in pratica quelle nozioni» tra cui elettronica, informatica e molto altro che sono poi la base applicativa per l'ideazione, la progettazione e la eventuale realizzazione di macchine «intelligenti» adoperate nei campi più disparati: dalla medicina alla protezione civile, dalla sicurezza alle produzioni industriali, dai trasporti ai servizi alla persona.
All'appuntamento avrebbe dovuto partecipare anche il presidente di Ipab Vicenza Giovanni Rolando, che da stamani si trova a Venezia a confronto con gli uffici tecnici regionali. Sul tavolo rimane la questione «spinosa» del cosiddetto accordo di programma grazie al quale l'Ipab dovrebbe reperire spazi e risorse, anche attraverso una complessa operazione di dismissione fondiaria, per ampliare la sua attuale offerta in termini di ospitalità per anziani. La regione al momento avrebbe deciso di congelare la pratica per ulteriori accertamenti.
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