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Giovanni Scarpellini e la sicurezza " locale"

Di Marta Cardini Mercoledi 15 Agosto 2012 alle 22:26 | 1 commenti

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Dopo l'episodio dei poveri ghanesi all'ecocentro di Villaverla il comandante della Polizia Locale del Nord Est Vicentino ci parla di reati in diminuzione ma di timori in aumento

Abbiamo incontrato Giovanni Scarpellini, comandante dei vigili del consorzio di Polizia Locale Nord Est vicentino, in seguito all'episodio che ha avuto come protagonisti tre cittadini ghanesi che, per necessità, hanno rubato alcuni capi di abbigliamento dall'ecocentro di Villaverla.

Partendo da quell'episodio il comandante traccia un quadro sulla situazione locale, attingendo alle proprie esperienze di tutti i giorni.

Partiamo pure dall'episodio dei ghanesi di Villaverla, non ho problemi. Il direttore di VicenzaPiù ha detto una cosa che condivido appieno, in un comunicato stampa non è il caso di esprimere la propria personale opinione, ma se vuole lo faccio adesso. Quell'episodio non è il primo ed è allarmante soprattutto per chi lì lavora e che subisce danni consistenti da questi furti. Non sono quelle quattro paia di pantaloni, ma i danni collaterali, le reti rotte... Io ho anche pensato a cosa si potrebbe fare, avrei voluto dire: «Lasciate aperto a orari prefissati, così chi ne ha bisogno, viene a prendersi quello che gli serve», ma non è possibile sarebbe una situazione ingestibile, dovrebbe esserci sempre qualcuno. Forse dovrebbe essere più conosciuto l'operato delle varie associazioni, all'interno delle parrocchie o gestite da stranieri e che funzionano egregiamente; ci sarebbe la possibilità di risolvere il problema senza arrivare a questi estremi.
A volte, dietro ai furti negli ecocentri ci sono dei veri e propri traffici illegali, commerci clandestini. Non stiamo parlando di chi ruba perché non ha il necessario - il vestito, un vecchio televisore o un ferro da stiro, ma di persone senza scrupoli che approfittano della situazione di bisogno del singolo. Costoro, in cambio di pochi euro, che alla persona servono per mangiare, si procurano piccoli elettrodomestici ed altri oggetti usati che poi caricano nei container per rivenderli all'estero. Quindi bisogna distinguere le varie situazioni, ma in questi casi la legge ci viene in aiuto: noi dobbiamo arrestare le persone che scopriamo in flagranza di reato, perché questo ci impone il codice di procedura penale, e per fortuna che è così, altrimenti ci sarebbe il rischio di decidere o meno l'arresto in base alla simpatia nei confronti della persona. La decisione di convalidare o meno l'arresto spetta al sostituto procuratore, che è terzo rispetto a noi e quindi può decidere in modo libero e valutare in base alla singola situazione. Nel caso dei ghanesi, per esempio, l'arresto non è stato convalidato in quanto il furto era finalizzato alla soddisfazione di un bisogno primario quale il vestirsi; a suo tempo, ovviamente, ci sarà il processo.
Tutto questo è legato anche alla situazione generalizzata di crisi che stiamo vivendo. Paradossalmente però la crisi può essere un momento creativo nel quale le persone possono decidere di provare qualcosa di nuovo, magari mettendosi in proprio - chi ha già un lavoro non pensa a mettersi in proprio, ma così, non avendo niente da perdere, si può decidere di provare e magari trovare una strada alternativa che permetta di vivere.
Le statistiche ci dicono che i reati sono in diminuzione. Le persone non se lo ricordano - e questo forse è un bene - ma negli anni '80 in zona c'erano le rapine agli orafi, c'è stato anche un omicidio. Quindi le statistiche parlano di reati in calo, ma la sicurezza percepita è qualcosa di diverso dalla sicurezza reale. Anche la stampa è obbligata a raccontare quello che la gente vuole leggere, se pubblicaste solo notizie positive dopo due giorni nessuno più vi leggerebbe; noi ne dobbiamo parlare perché ce lo impone la legge, voi perché ve lo chiede la gente.
La situazione in generale però è buona, tranne nei casi di abuso di alcool, che crea problemi di violenza, ed è, insieme con la velocità, causa degli incidenti, inutile raccontarsela. Gli stranieri in zona non danno problemi, hanno tutti il permesso di soggiorno, figuriamoci, non c'è lavoro per chi è in regola...
Per quanto riguarda la sicurezza in auto bisogna dire che c'è stato un grande cambiamento culturale; in parte perché si è parlato molto dei rischi, in parte per i cambiamenti della società. Se una volta un'auto che permettesse di correre era il massimo per un ragazzo, oggi la tecnologia gli permette di viaggiare in altri modi: i giovani hanno il tablet e lo smartphone che li connettono col mondo, oppure fanno viaggi aerei low cost. I giovani sicuramente hanno una marcia in più, una maggior apertura mentale rispetto alla nostra generazione.
Ecco a proposito di giovani... a me piace molto andare nelle scuole. Prima di tutto perché mi permette di capire se mi sto allontanando troppo dalla realtà dei ragazzi, poi per trasmettere il mio modo di vedere le cose, il far capire che non c'è niente di buono nell'alcool. Raccontare cosa significhi vedere come ci si sente davanti a un incidente, nell'avvisare la famiglia. Perché non siamo solo una divisa, abbiamo emozioni, sentimenti. Ecco quando vedo che il messaggio è arrivato torno a casa contento, questo mi gratifica significa che ho fatto qualcosa di buono.


Commenti

Erica
Inviato Giovedi 4 Ottobre 2012 alle 03:03

Wow! il calcio idsenrale! Quando sono stato in Irlanda con la mia squadra di rugby vedevo che laggic3b9 tutti erano molto pic3b9 appassionati di calcio idsenrale (il rugby sa un po' troppo di sport da Inglesi ), e ne ho visto anche qualche spezzone alla TV ma non ci capivo niente. Avessi avuto sottomano il tuo prezioso articolo! Non esiste una voce bevute di birra ? in quel campo potrei dire la mia: in quell'occasione sono riuscito a battere un Irlandese (quelle cose che chissc3a0 perchc3a9 a noi maschietti ci gasano e di solito invece alle donne fanno pure un po' schifo )Quanto a wiki, io non ho fatto query perchc3a9 non so nemmeno come si faccia, ma mi annoto le voci sulla pagina utente. Qualche giorno fa le ho contate e sono rimasto stupito anch'io (anche se sono ben lungi dalle tue 1000). Comunque, congratulazioni! 1000 di queste query! Vermondo
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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