Giovani, donate. Un messaggio di speranza da tre toccanti testimonianze Fidas
Sabato 21 Maggio 2011 alle 17:57 | 0 commenti
Fidas - Il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris: “i giovani sono la speranza per dare certezza al domaniâ€
Siamo lontani dall’emergenza sangue, ma nei prossimi 10-20 anni, con il progressivo attuale calo di giovani, potrebbe emergere una riduzione del 10 per cento di apporto di materiale ematico, con gravi ripercussioni sulla collettività . Questi i risultati resi noti oggi dal presidente nazionale Fidas Aldo Ozino Caligaris, intervenuto alla sala dei fondatori dell'Associazione Artigiani di Vicenza, in occasione del convegno “Il buon uso di un dono: il sangue" (qui la photo gallery).
"un’iniziativa straordinaria resa possibile grazie alla collaborazione del Comitato per il buon uso del sangue dell’Azienda Ulss 6 Vicenza, di cui fanno parte Fidas Vicenza, Admo, Avis, Reparto donatori di sangue Monte Grappa, Associazione donatori sangue “cav. Pietro Trevisanâ€, Associazione donatori sangue Alto Vicentino, Donatori di sangue Campese ed Aido. “Non vogliamo spaventare o incutere inutili paure – sottolinea il presidente Aldo Ozino Caligaris – ma è bene che i giovani riflettano sul proprio futuro e sul fatto che potrebbero avere un ruolo fondamentale sull’esistenza di molte persone, dato che l’uso di sangue è crescente e le donazioni, purtroppo, non crescono con lo stesso ritmoâ€. I dati della Fidas nazionale sono impressionanti e fanno riflettere rispetto alla buona volontà di migliaia di persone: 1,6milioni di donatori che garantiscono 2,5milioni di donazioni di sangue intero, 500mila donazioni di emocomponenti, che servono ad erogare circa 9mila terapie trasfusionali ogni giorno. I giovani donatori vicentini della Fidas sono 3500, un numero importante, tra i maggiori d’Italia, ma non bisogna fermarsi. La promozione deve proseguire e non arrestarsi, perché i malati aumentano e così il fabbisogno ematico. “L’educazione al dono, che deve partire dalle famiglie e dalla scuola – aggiunge il presidente Giuseppe Munaretto – è fondamentale per il futuro della società . Tutto ciò significa anche insegnare ai giovani un corretto stile di vita, che va parametrato necessariamente alla sobrietà ed all’attenzione ed al rispetto della persona. Con i giovani Fidas Vicenza dialoga costantemente, ma si tratta di un lavoro complesso e che necessità costanza ed impegno, spesso vanificato dall’assenza educativa dei genitori e da una società in cui prevalgono stili di vita che danno importanza all’esteriorità , non ai valori importanti che la nostra Associazione, anche attraverso la donazione del sangue, intende trasmettereâ€. Significativo il saluto del diretto generale dell'Ulss 6 Vicenza, Antonio Alessandri, che ha ringraziato donatori ed Associazioni: “senza di voi la Sanità sarebbe in ginocchio. Ogni giorno ringraziamo quanti si dedicano alle persone, prima ancora che ai malati, perché non dobbiamo dimenticare che i malati sono anzitutto persone di cui dobbiamo prenderci curaâ€. Dopo l’intervento dei sanitari: Stefano Auriemma - La trasfusione in chirurgia; Paolo Gennaro - La trasfusione nelle emergenze; Eros Di Bona - La trasfusione nei pazienti ematologici; Alessandro Dacomo - Farmaci plasmaderivati dalla donazione all’utilizzo terapeutico ed Alberta Alghisi - Ruolo del trasfusionista nella valutazione delle richieste Trasfusionali, si sono succedute tre significative esperienze che rappresentano chiaramente il valore del dono.
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Cristina e Valter (donatrice e ricevente di rene): “la nostra storia viene da un grande amore – spiegano i due coniugi vicentini – e dal valore straordinario per la vita che i nostri genitori ci hanno trasmesso. Quando mio marito si è ammalato di rene policistico, una malattia ereditaria presente nella sua famiglia, non ho esitato un momento a mettermi a disposizione. Ed oggi la mia vita si è riempita di senso, proprio grazie al valore di questo dono e, naturalmente, ai nostri figliâ€.
Silvia (ricevente di rene dalla madre): “la vita è dono ed il dono è vita, non dobbiamo mai dimenticarlo. Da tre mesi ho subito un trapianto di rene ed ho alle spalle 12 anni di dialisi. Il trapianto non è facile, ma può garantire una nuova vita, una sorta di seconda possibilità . Ringrazio con tutto il cuore i donatori di sangue, grazie ai quali sono possibili ogni giorno i trapianti e molte altre attività , comprese quelle operatorie. Ogni giorno mia madre mi ringrazia per aver potuto fare una cosa importante per meâ€.
Greta (ricevente di midollo osseo): “nel 1997 mi è stata diagnosticata una leucemia linfatica acuta e nel 2003 mi è stato trapiantato il midollo osseo. In questi anni ho utilizzato decine di sacche di sangue per le trasfusioni e per questo non posso che dimostrare tutta la mia gratitudine ai donatori. Devo ringraziare centinaia di donatori di sangue e ricordare che l’informazione e l’educazione al dono sono determinanti per garantire il futuro di una comunità che possa davvero definirsi umanaâ€.
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