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Giorno della memoria, Zaia: chi tocca un ebreo tocca ognuno di noi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 27 Gennaio 2012 alle 15:46 | 0 commenti

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Luca Zaia, Regione Veneto  -  "Sui pericoli di derive razziste e violente bisogna mantenere costantemente alto lo stato di attenzione e ciò vale ancor più nelle fasi storiche segnate da problemi economici, da scenari sociali tutt'altro che rassicuranti come quella che stiamo attraversando. Un esempio di questo pericolo lo ha fornito proprio in questi giorni il periodico tedesco "Der Spiegel" che, riferendosi al tragico incidente della nave da crociera all'isola del Giglio, ha affermato che gli italiani sono codardi e non sono una razza: questo è inaccettabile". Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla cerimonia per il ‘Giorno della Memoria', svoltasi stamane nel Ghetto ebraico di Venezia (nella foto il  monumento all'olocausto).

Accolto dal presidente della Comunità ebraica, Amos Luzzatto, dal vicepresidente, Corrado Calimani e dal Rabbino Capo Rav Ghili Benyamin, Zaia, insieme al vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Bonfante, ha deposto una corona d'alloro al monumento di Campo del Ghetto Nuovo che ricorda la deportazione degli ebrei veneziani.
Al presidente Luzzatto, che ha ricordato come la Shoah rappresenti "una ferita, un dolore comune" che ha colpito tutti, compresa la comunità veneziana e ha invitato a prendere un "impegno solenne perché queste tragedie non avvengano più", Zaia ha confermato l'impegno del Veneto nel mantenere vivo il ricordo dell'immenso dramma che ha segnato la storia dell'umanità, facendolo conoscere soprattutto alle giovani generazioni, anche attraverso un'azione educativa nelle scuole, perché non sia dimenticato o ancor peggio negato.
"Siamo nel primo e più antico Ghetto del mondo - ha detto ancora Zaia - di cui nel 2016 si celebreranno i 500 anni di storia, ed è doveroso oggi ricordare qui due figure dell'ebraismo veneziano vittime dell'Olocausto, veri e propri esempi di resistenza civile: il prof. Giuseppe Jona, presidente della comunità ebraica, suicidatosi per non consegnare alla polizia nazifascista l'elenco degli iscritti alla stessa e il rabbino Adolfo Ottolenghi".
"Il richiamo alla ‘memoria' - ha concluso Zaia - non può e non deve trasformarsi in un rito ripetitivo, in una celebrazione di prassi, ma in un'occasione per dire esplicitamente che ‘chi tocca un ebreo tocca ognuno di noi'".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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