Giornata nazionale anticontraffazione, Manzato: unica risposta tolleranza zero
Martedi 6 Dicembre 2011 alle 15:49 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "Non è piacevole iniziare la giornata nazionale di lotta alla contraffazione alimentare con la notizia di 700 mila tonnellate di falsi cibi biologici immessi sul mercato. Di sicuro, però, un evento di questo genere segnala la dimensione di un problema verso il quale l'unica risposta è la tolleranza zero". Lo ha affermato l'assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, secondo il quale "chi spaccia alimentari contraffatti non va solo punito, ma gli deve essere impedito per sempre di operare nell'alimentare e nel commercio".
"Il problema nell'agroalimentare è enorme, e incide sull'immagine stessa del Made in Italy a tavola, che è tra i nostri migliori biglietti da visita nel mondo - dice ancora Manzato - ma la lotta alla contraffazione deve essere globale e incidere anche sul manifatturiero, dove al possibile danno alla salute dei consumatori si aggiunge il danno certo agli operatori onesti e all'economia nazionale. Questo mercato "oscuro", e purtroppo in crescita, si valuta che solo in Italia valga 8 miliardi di euro, che spariscono dalla contabilità e probabilmente (avverbio doveroso ma eufemistico) alimentano la criminalità ".
"Quasi cinquant'anni fa - aggiunge Manzato - il presidente Kennedy dichiarò che i ‘consumatori rappresentano il gruppo economico più importante, influenzando ed essendo influenzati da quasi tutte le decisioni prese in campo economico, sia a livello pubblico che privato'. Io aggiungo che la lotta al falso è la prima essenziale tutela che dobbiamo garantire ai cittadini. Come Regione ci siamo impegnati su più fronti: dalla campagne di informazione ai corsi formativi per le forze dell'ordine impegnate nel contrasto al fasullo, al sostegno a specifiche iniziative delle associazioni di categoria".
"Sul fronte dell'agroalimentare, e lo dico da rappresentante di una Regione che, ad esempio, esporta circa un terzo del vino prodotto in tutta Italia, per quantità e valore, la tutela dev'esse completa: contro le contraffazione, ma anche contro i silenzi e le omissioni. E io considero una omissione grave che non si metta (o peggio che non si voglia mettere) in etichetta la provenienza della materia prima utilizzata. Non è un vero Made in Italy un prodotto confezionato qui con prodotti stranieri e, prima o poi, questa ‘usanza' ci farà molto male".
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