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Giornale di Vicenza e Athesis, Amenduni li vende per 7 milioni a Confindustria Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 20 Novembre 2011 alle 12:18 | 0 commenti

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Da Il Corriere del veneto, C.T.
Gli industriali avrebbero pagato 7 milioni di euro
Il preliminare d'acquisto è di qualche mese fa, ma il perfezionamento è atteso in questi giorni. La famiglia Amenduni e l'architetto Gaetano Ingui, nomi di primissimo piano dell'impresa vicentina, sono usciti dalla compagine societaria di Athesis, l'editrice del Giornale di Vicenza e de L'Arena, oltre che controllante di altri media e testate, come il quotidiano BresciaOggi o Telearena.

La famiglia che possiede le Acciaierie Valbruna (ed è tra l'altro socia in Generali attraverso Ferak), al pari del costruttore titolare della Incos ha esercitato un diritto a vendere fissato nel patto di sindacato che regola da anni gli equilibri dentro la società dei due giornali radicati a Vicenza e Verona. L'acquirente è Confindustria Vicenza attraverso la finanziaria Finvi. Secondo l'elenco soci aggiornato all'agosto scorso, gli Amenduni (Nicola, Ernesto, Michele, Massimo) detenevano a titolo diretto e personale 5.797 azioni ciascuno (totale 23.188), cui si aggiungono altri 23.188 titoli in possesso di Bfe spa, in usufrutto a Maurizio Amenduni. C'è poi la partecipazione (3%) attraverso un altro veicolo societario, Athena srl, suddivisa a metà proprio con il costruttore. Nel complesso la quota venduta è del 5% (di cui il 2,2% in capo a Ingui), ma la valorizzazione è tutt'altro che modesta: alcune indiscrezioni riferiscono che l'esborso per l'associazione degli industriali si avvicinerebbe ai 7 milioni.
L'uscita dei re dell'acciaio ne segue alcune altre. Anche Alberto Stella (mobili Estel) avrebbe venduto la sua quota in questi mesi.
Tutto nasce 13 anni fa con la famosa «operazione Bisazza», quando l'allora presidente degli industriali di Vicenza evitò con un blitz l'acquisto di Athesis da parte del principe Carlo Caracciolo (il fondatore del gruppo Espresso). Si impegnarono nel contro-acquisto le due associazioni degli industriali, ma furono anche coinvolti a titolo personale alcuni dei più bei nomi dell'imprenditoria berica e veronese.
Da allora - grazie a una way out garantita da un patto di sindacato - c'è stata più di un'uscita dal capitale, anche se come singoli azionisti figurano ancora nomi noti (o notissimi) come i veronesi Rana (e infatti Gian Luca è il presidente della società), gli eredi Mezzalira, la Cis di Bruno Tosoni, Giuseppe Corrado (presidente degli orafi vicentini), Silvio Fortuna (ArcLinea cucine) e altri. Ma la vendita da parte degli Amenduni non può essere archiviata come una semplice operazione finanziaria ispirata dall'opportunità di monetizzare una partecipazione giudicata «non strategica» dalla famiglia. Il pensiero corre alle forti tensioni che due anni fa portarono all'estromissione dal cda di Athesis proprio di Michele Amenduni. Il risultato fu un'azione legale di quest'ultimo con una richiesta risarcitoria milionaria avanzata nei confronti dell'associazione industriali e del presidente Roberto Zuccato. La causa è ancora pendente. L'impegno finanziario per l'acquisto delle quote Amenduni e Ingui è notevole per un'associazione sia pur florida come quella di Vicenza. Comunque Athesis, almeno a giudicare dal bilancio 2010, resta una società sana: ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 2,5 milioni, raddoppiato rispetto al 2009 (ma zero dividendi, si è scelto di destinarli a riserva straordinaria). I ricavi netti sono stati di 55 milioni, in ascesa del 2,7% soprattutto per effetto dell'aumento del prezzo dei quotidiani in edicola, mentre l'indebitamento è sceso a 49 milioni contro i 51,5 milioni dell'anno precedente.
C.T.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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