Conte attacchino di Fli per ... restituire l'Imu. Ma Fini & c. rimborseranno 400 milioni?
Domenica 10 Febbraio 2013 alle 21:57 | 0 commenti
Ricordiamo una foto, di cui siamo testimoni personali, in cui Giorgio Conte, deputato di Futuro e Libertà e già vicesindaco nella prima amministrazione Hüllweck, spalava il fango insieme agli alluvionati vicentini del 2010. Memore, forse, di quello slancio civico oggi verso le 16 in via dei Laghi si è fatto fotografare mentre attaccava i manifesti elettorali di Fli per fare da testimonial della campagna low cost per le prossime politiche.
Per fede politica, per dare l'esempio o magari per cercare, anche nel piccolo, risorse per rendere realizzabile la promessa più cool di questi tempi, restituire l'Imu.
Ma anche perchè il suo capo di sempre, Gianfranco Fini, si è fatto sfilare dai suoi ex colonnelli (La Russa, Gasparri, Matteoli, Fini e chi controlla ora la Fondazione AN) tutto il patrimonio residuo derivante dai fondi pubblici ai partiti e di spettanza della veccha An, confluiti nella Associazione AN e ora, per decisione del Tar del Lazio, nella disponibilità della Fondazione omonima controllata da tutti meno che dal presidente della camera, che, comunque, ha attivato altri livelli di giudizio per poter partecipare alla suddivisione dei "risparmi".
Ecco, quindi, che al suo appello mancano circa 55 milioni in depositi bancari, la società editrice del Secolo d'Italia e immobili in tutto il Paese per un valore stimato tra i 300 e i 400 milioni. Ed ecco quindi la nascita di Conte "attacchino" per la causa.
Conoscendo e riconoscendo la lealtà poltica di Giorgio Conte, un appello glielo rivolgiamo sicuri che lo accoglierà visto che nel tempo mai è stato sfiorato da sospetti di personale interesse: magari fosse anche solo per "legittima vendetta" lui e chi in Fli vuole rappresentare la politica non di mestiere contro quella fatta da loschi mestieranti per fare i loro affari sulla pelle dei cittadini non si danno da fare subito per far tornare allo stato, e quindi ai cittadini, tutti quei soldi che, aggirando le norme imposte dal referendum che aboliva il finanziamento pubblico dei partiti, a Fini e a tutti i suoi colleghi di tutti i partiti sono arrivati sotto forma di rimborsi elettorali scandalosamente plurimilionari?
Detto che non capiamo come possano esistere patrimoni di quella entità , e ben maggiori per partiti più grandi, se i soldi si riferivano a rimborsi (una volta rimborsate le spese, se vere, non ci dovrebbero essere avanzi di cassa, e che avanzi!), perchè Fini non dice fin d'ora che lui la battaglia per rientrare in possesso di quei fondi la fa solo per poi "rimborsare", questa volta sì, il maltolto allo stato?
Noi pubblicizzeremmo subito questa iniziativa. Non a tariffe low cost, ma gratis e in copertina!
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