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Gioco patologico, Manuela Lanzarin: ipocrisia dello Stato "biscazziere" che si illude di fare cassa

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 4 Agosto 2016 alle 17:23 | 1 commenti

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Regione Veneto
“Non c’è ancora accordo tra Stato e Regioni su come affrontare la piaga sociale del gioco patologico: la Conferenza Stato Regioni, nella seduta di ieri, ha nuovamente rinviato il riparto del fondo nazionale di 50 milioni destinato a prevenire e contrastare gli effetti di questa dipendenza”. Nel riferire gli esiti del vertice tra governo e regioni, l’assessore regionale al sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, torna a richiamare l’urgenza di mettere un freno al ‘grande affare’ di slot, sale giochi e lotterie online e di prendersi cura di migliaia di giocatori patologici e delle loro famiglie.

“I Servizi per le dipendenze del Veneto segnalano il continuo aumento di casi di giocatori compulsivi, il cui trend di crescita è ormai superiore a quello di eroina e droghe tradizionali. Lo Stato ha inserito il gioco d’azzardo nei livelli essenziali di assistenza, riconoscendolo come una malattia da curare, e ha istituito nel 2016 un fondo nazionale di 50 milioni da ripartirsi tra le regioni. Ma non c’è ancora accordo su come intervenire e su come normare l’industria del gioco”.

Per Manuela Lanzarin, che rappresenta una delle 4 regioni che hanno sottoscritto a marzo il ‘Manifesto contro il gioco d’azzardo’ (insieme a Lombardia, Liguria e Basilicata), il governo si sta dimostrando troppo “incerto” e “contradditorio” nel rinunciare ai lauti introiti del monopolio di Stato; e troppo “flebile” con produttori e gestori sale gioco nel normare luoghi e accessi alle ‘macchinette’. “Il fatturato di giochi e scommesse in Italia supera gli 88 miliardi di euro, la spesa media per i 17 milioni di giocatori si aggira sui 5 mila euro l’anno. Ma, come in tutte le statistiche, il valore medio nasconde le vere emergenze, cioè i giocatori compulsivi (almeno 2 milioni) che scommettono (e perdono) decine se non centinaia di migliaia di euro l’anno, mandando in rovina se stessi, famiglie e aziende. E’ un fenomeno da affrontare non solo con la prevenzione, ma anche con la presa in carico e la cura di queste persone e dei loro familiari. Per questo ho chiesto che il gioco patologico non sia considerato solo un ‘disturbo psichiatrico’ nella classifica dei Lea, ma un più ampio problema sociale, da affrontare non solo in chiave sanitaria, ma con interventi di recupero, riabilitazione e di sostegno alle famiglie”.

“L’obiettivo da raggiungere è quello di ridurre i punti gioco con particolare riferimento a quelli generalisti e di salvaguardare le buone pratiche messe in atto dalle amministrazioni locali per contenere il fenomeno del gioco patologico – conclude l’assessore – Il Governo dovrebbe avere l’onestà di farsi quattro conti e riconoscere che gli introiti fiscali garantiti da punti scommesse, slot e lotterie varie sono ben poca cosa di fronte alla spesa sociale e sanitaria causata dall’azzardo patologico. Per questo continueremo, insieme alla Regione Lombardia e a alle altre che condividono il nostro punto di vista, a dare battaglia perchè gli amministratori locali abbiano gli strumenti per scoraggiare questo tipo di attività, ma anche perché i singoli territori abbiano le risorse – nei loro piani di zona – per promuovere o dare continuità alle esperienze di accompagnamento e auto-aiuto e a nuovi progetti di presa in carico di chi sta dilapidando risorse, vita e affetti”.

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Commenti

Inviato Giovedi 4 Agosto 2016 alle 18:39

500 milioni, per prevenire che? Chi si vuole rovinare con la droga, l'alcool, il gioco, ed ha disturbi pschiatrici
Non deve certo farlo pagare ai Cittadini onesti! Ma siamo matti, ogni sabato decine di ragazzi vengono ricoverati al San Bortolo per etilismo acuto, perché deve pagare la SANITA' PUBBLICA? Dove sono i genitori?
Basta spendere soldi pubblici per Cittadini stupidi che poi avranno la pensione di invalidità quando sono stati alcolisti tutta la vita! Amen.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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