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Giglioli assolto ripete con più forza le sue accuse

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 8 Dicembre 2013 alle 14:15 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 261 nelle edicole e sfogliabile comodamente dagli abbonati online - Gianni Giglioli dieci ore e mezza i camera di consiglio, le ultime ore trascorse in sala mentre lei era in  consiglio comunale dove non l’hanno fatta parlare, poi qui è arrivato in tempo per sentire la sentenza di completa assoluzione per lei.

È con gioia che lo dico per la mia famiglia e per la città: si può, se non ci si fa pecora, confrontarsi con le autorità con piena dignità. Dobbiamo imparare ad entrare all’ospedale dove ci devono trattare non come dei pazienti ma come dei cittadini che hanno bisogno di cure, dobbiamo imparare ad entrare in tribunale a testa alta ed a guardare il magistrato negli occhi perché è un pubblico ufficiale a servizio nostro. Dobbiamo imparare a dire al sindaco di Vicenza (Achille variati, ndr) che se lui a tempo debito si fosse costituito come parte civile nel processo penale a Venezia passato in giudicato, e si informi su questo punto con il presidente di Aim con cui ho conferito amichevolmente stasera (giovedì, ndr) ed ha confermato pienamente ciò che io sto per riferirvi, bene se si fosse costituito parte civile come hanno fatto le altre “associazioni” nel 2008 oggi Vicenza avrebbe già avuto tutto il rimborso del danno subito da Ecoveneta e non ci sarebbe stato questo processo che è costato, al di là dei danari pubblici, sofferenza per tanti e si è concluso per alcuni infelicemente quando doveva concludersi allora.

Carlo Valle e Giuseppe Rossi sono stati invece condannanti a due anni. Prima che lei arrivasse prima che fosse pronunciata la sentenza qualcuno nell’aula sosteneva che probabilmente sarebbe andata male per tutti in termini di sentenza negativa perché lei aveva avuto l’ardire di attaccare i poteri forti e di toccare i politici loro amici. La sentenza dimostrerebbe il contrario.

Fortunatamente sì. Vuol dire che l’istituto della giustizia, per quanto sia fatto da uomini, che hanno le loro relazioni, i loro rapporti, le loro amicizie, funziona, può funzionare. Continuiamo su questa strada continuiamo insieme e forse ci potrà essere un futuro migliore.

Ho visto una scena che non ho fotografato volutamente ma che devo riferire: quando i giudici sono usciti i suoi figli e i suoi vicini hanno applaudito per la sentenza e lei è corso ad abbracciarli. In quell’abbraccio forse c’è qualcosa in più del credere o non credere a quello che hanno stabilito i giudici, c’è una sensazione umana,  lo confesso, di solidarietà.

Sì, che è una solidarietà ripeto estesa, le altre persone che c’erano sono miei collaboratori d’ufficio da vent’anni, trenta. Con loro non so quanto lavoro abbiamo svolto, quanti concordati, fallimenti portati a termine. Le racconterò un episodio particolare dove avrei potuto mettermi in tasca 35 milioni di lire a suo tempo quando non ne avevo proprio perché per un errore di trasmissione della Banca d’Italia mi è arrivato un assegno circolare intestato a me, ma io non avevo crediti. Ho girato tutte le carte, sono impazzito finché  sono riuscito a trovare che riguardava il rimborso di un credito erariale di un fallimento, sono andato dl dott. Bozza allora dicendo: “ guardi dottore che succede così, forse bisogna correggere qualcosa che sennò qualcuno potrebbe approfittarne”. Io sono questo, so fa guadagnare ai miei clienti, so guadagnare io, sono felice di poterlo fare, sono orgoglioso di avere aiutato la gente che tra l’altro lei conosce e questa gente mi vuole bene. Vorrei poter fare di più.

Una domanda tecnica. In tutti questi anni, lei, che si è dimesso da assessore prima, ha perso anche professionalmente in termini economici, ha avuto dei danni per questa vicenda?

Sostanzialmente non ho più avuto incarichi dal tribunale, ne capisco anche la motivazione, alcune banche mi anno chiesto il rientro, fortunatamente ho potuto farlo senza grosse dismissioni. Di clienti non ne ho perduto neanche uno a dire il vero salvo quelli per “decesso economico” e questa è la vera cosa grave cper la quale dovremmo probabilmente tutti impegnarci nel trovare la soluzione possibile, praticabile in breve tempo.

Cosa farà stasera?

Questa sera stappo una bottiglia di rosso in sintonia con le abat-jour che illuminano la città.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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