Gesù scacciò i mercanti dal tempio, Ciambetti: ora i Supermercati sono aperti di domenica.
Domenica 25 Novembre 2012 alle 10:16 | 0 commenti
Di Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord
Un cristiano deve riflettere: il primo ad osservare il Settimo giorno fu l'Altissimo e la prima festa citata nella Bibbia è il sabato, parola la cui radice etimologica deriva dal verbo smettere, cioè cessare l'attività . Il nostro sabato è la domenica e dunque la domenica è il momento in cui si cessano le attività . Non è Dio ad aver bisogno del riposo siamo noi e anche noi dobbiamo cessare, staccare la spina, che non significa non far nulla, anzi.
La tradizione ebraica non solo prevede una serie di azioni da non compiere di sabato, ma indica anche una serie di attività che è bene seguire e tra le quali non si contempla lo shopping nei centri commerciali: stare con i famigliari, ospitare parenti e amici o andare far loro visita, fare passeggiate, fare giochi da tavolo, passare del tempo con gli animali, oltre ovviamente al partecipare alle funzioni religiose, leggere o pregare. Come non vedere in questa sequenza la nostra domenica di un tempo? C'è il senso del calore della casa, lo stare assieme con chi si ama, il vivere la natura e ricomporre l'armonia con il mondo che ci circonda. La domenica diventa così strettamente legata ad un altro concetto importante, che chiude il cerchio del primo racconto biblico: essa incarna la "ri - creazione": la domenica è il giorno in cui ci si ricrea, si celebra la creazione facendo ricreazione, che non significa solo ci si diverte; è per questo che l'Altissimo benedice l'angelo del settimo giorno consacrandolo, come vediamo in uno splendido mosaico a conclusione del ciclo dedicato alla Creazione nella Basilica di San Marco a Venezia.
Non solo la nostra fede religiosa, ma la nostra cultura deve spingerci a liberare la domenica, rifiutando lo shopping domenicale, scelta questa che ha una profonda valenza: riaffermando la nostra radice cristiana affermiamo la nostra identità , ribadiamo il fatto che l'uomo non è un consumatore compulsivo: non si vive di solo spread, di Pil, bot, e bilanci.
Il filosofo rodigino Flores Tovo ha sintetizzato bene lo scenario che invece ci viene sottilmente imposto dalla persuasione occulta della cultura dominante: "Io vendo e quindi sono, tu compri e quindi sei, perciò vendere e comprare sono ciò che siamo". Rifiuto questa sorta di sillogismo, che potrebbe farci parafrasare Cartesio per cui "Compero (o vendo), perciò sono". Rifiuto la cultura consumistica che lo anima, la mercificazione della nostra vita, rifiuto l'idea per cui la vita sia solo un correre di negozio in negozio, di fatica in fatica, senza mai riuscire a smettere, a pensare, amare. Liberiamo la domenica per liberarci dalla schiavitù del consumismo che brucia senza creare alcuna ricchezza. Non si usi dunque la domenica per celebrare il rito di massa del consumismo: Gesù scacciò i mercanti dal tempio. Figuriamoci che casino avrebbe fatto nel vedere aperti Supermercati e Centri commerciali nel suo giorno...
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