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Gestione migranti e proteste in via Medici, Confcommercio scrive a Variati: "a Vicenza è allarme sociale"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 22 Giugno 2016 alle 14:33 | 0 commenti

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Di seguito la presa di posizione di Confcommercio Vicenza sulla questione migranti con l’Associazione che scrive anche al sindaco Achille Variati
La spia rossa si è accesa e l’indicazione è chiara: sulla gestione dei migranti a  Vicenza siamo oramai all’allarme sociale. Ne è convinto Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, che si fa portavoce della preoccupazione dei negozianti ed esercenti della città su una questione che li tocca molto da vicino. “La protesta dei commercianti e degli abitanti di via Medici è la cartina di tornasole di una situazione di malessere diffuso, di una tensione sociale fino ad oggi silente, ma che rischia di deflagrare se non si prendono adeguate contromisure", afferma il presidente dell’Associazione.

Che aggiunge: “Non possiamo stare a guardare mentre zone nevralgiche della città, dove esiste una rete di relazioni sociali consolidate e un tessuto economico fatto negozi di vicinato e pubblici esercizi, vengono di fatto stravolte da una gestione emergenziale e inadeguata della questione migranti, priva di un disegno preciso e di una efficace progettualità che tenga conto delle conseguenze”.
La realtà è sotto gli occhi di tutti: i quotidiani assembramenti di migranti in via Medici, con la conseguente sensazione di paura che vivono i residenti e gli operatori commerciali,  è forse la situazione più evidente. Ma basta girare per i quartieri e per il centro città per  notare gruppetti di “ospiti” delle varie strutture girovagare senza una meta precisa, stazionare agli angoli delle strade, bighellonare nei parchi. “La convinzione diffusa – rincara il presidente Rebecca - è che i “migranti volontari”, quelli che in qualche modo ripagano l’ospitalità ricevuta dando una mano nel tenere in ordine alla città, siano mosche bianche rispetto alla maggioranza inattiva. E la preoccupazione è che queste persone finiranno per aggiungersi alla massa di persone che vivono “sotto le stelle” o in strutture fatiscenti, campando di espedienti: se va bene limitandosi a rovistare nei cassonetti alla ricerca di qualcosa da mangiare e buttando le immondizie sui marciapiedi, se va male rendendosi protagonisti di episodi di criminalità”.
Il presidente di Confcommercio Vicenza non si nasconde che “il problema è difficilmente risolvibile da amministrazioni comunali e Forze dell’Ordine che si trovano a gestire la situazione sul territorio, perché alla base manca un disegno complessivo dell’accoglienza”. Chi deve dare risposte, dunque,  è il Governo centrale: “Serve a poco il ping pong delle responsabilità che assistiamo sul territorio  – sottolinea Sergio Rebecca -. Ma è dal territorio che deve emergere una presa di posizione comune, forte  e intransigente per far capire  al Governo che i nostri quartieri, le nostre vie, non sono hub di smistamento dei migranti. Sono semmai luoghi vitali, che una mancata gestione del problema immigrazione rischia di far cadere nel degrado, innescando paure e tensioni incontrollabili e minando alla base la sostenibilità di tante attività economiche presenti nelle zone interessate. Bene ha fatto il sindaco Variati – continua il presidente Rebecca – ad esternare la sua contrarietà al Prefetto Soldà sulla questione di via Medici, ma il mondo del commercio gli chiede di più, di non limitarsi al caso specifico, ma di evidenziare al Governo che tutta la meccanica dell’accoglienza è completamente “grippata” e va resettata, trovando nuove formule”. Una richiesta che il presidente di Confcommercio ha formalizzato oggi con una lettera indirizzata proprio al Sindaco. “Come ha riconosciuto lo stesso Prefetto, Vicenza ha accolto 650 profughi – conclude Rebecca – dimostrando disponibilità all’accoglienza. Credo dunque che Variati abbia voce in capitolo non solo per dire che la città, su questo fronte, “ha già ampiamente dato”, ma anche per ribadire che così non si può andare avanti, che la situazione sta sfuggendo al controllo e che vanno studiate adeguate alternative prima che sia troppo tardi”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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