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GdV.it: Stival: fermare profughi col mitra. Poi le scuse: Pronto a dimettermi

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 24 Febbraio 2011 alle 15:01 | 0 commenti

Bufera sull'assessore regionale ai Flussi migratori per la frase durante un talk show tv. La giustificazione: «Era solo un'immagine, i profughi vanno salvati e aiutati». Poi però accusa lo «squallido attacco della stampa». Proteste in Consiglio. Pdl contro la Lega che prende le distanze

L'assessore regionale Daniele Stival Treviso. «Fermiamo i profughi usando il mitra». Autore della frase è l'assessore regionale leghista Daniele Stival, che ha tra le deleghe oltre alla caccia proprio i flussi migratori. L'altra sera durante un talk show in diretta tv su Rete Veneta con altri ospiti, si parlava della rivolta in Libia, dei morti e della polemica suscitata dal governatore della Sicilia che chiedeva al Veneto di ospitare i profughi. Si commentano anche gli sms dei telespettatori, uno chiede come limitare l'arrivo di tanta gente. E Stival risponde dritto: «Ci riescono pure in Grecia, Spagna e Croazia, dovremmo riuscire anche noi usando il mitra». Il collega assessore Remo Sernagiotto, del Pdl, era presente in studio e non ha apprezzato l'uscita di Stival: «Ha sbagliato».

Scoppiata la polemica, è arrivato il tentativo di spiegazione: «Lungi da me qualsiasi idea di armare la gente per fermare gli immigrati. Io non ho mai sparato nella mia vita e ho chiesto scusa in consiglio regionale se qualcuno ha potuto intravvedere nelle mie parole l'uso delle armi». Insomma la sua era «solo una immagine», richiamando anche una frase detta da Borghezio, sulla necessità di essere rigidi, ricordando «che altri Paesi, come Spagna e Grecia, usano maniere forti che funzionano. Stavamo parlando in generale del problema dell'immigrazione che non c'entra nulla con i profughi di guerra che vanno accettati. I profughi vanno salvati e aiutati non esiste l'ipotesi di sparare per fermarli».

«Siamo solidali con un popolo vittima di un genocidio, ma vogliamo chiarezza per quanto riguarda l'immigrazione, certi che non vogliamo respingere nessuno con il mitra - così ha commentato la vicenda il presidente del Veneto Luca Zaia -. Non vogliamo che succeda come è accaduto con l'Albania quando abbiamo accolto la gente in fuga, l' abbiamo ospitata dando i migliori soccorsi, per poi accorgersi che molti di loro erano scappati dalle galere». «Solidarietà e grande preoccupazione - ha poi ribadito Zaia - perchè siamo di fronte ad un esodo biblico, siamo di fronte ad un genocidio».

«Non fosse in atto una tragedia epocale, questo schizzo di fango troglodita meriterebbe il luogo che gli compete, il cassonetto». Così Gennaro Marotta, segretario regionale di Italia dei Valori, ha commentato la frase di Stival. «L'assessore del Carroccio, che ha pure la delega all'immigrazione - continua Marotta - dovrebbe avere più rispetto per il ruolo istituzionale che ricopre e non può straparlare a sproposito, manco fosse al bar o nella taverna di casa, dopo il grappino».

Intanto fra i banchi del Consiglio regionale veneto c'è stata maretta anche all'interno della maggioranza. Tanto che dalle parole di Stival ha preso le distanze lo stesso Carroccio. «Sono dichiarazioni inqualificabili, che non rappresentano la posizione del nostro gruppo nè, ne sono certo, della Lega» ha esordito in aula Nereo Laroni del Pdl, chiedendo all'assessore e al suo gruppo di smentire e correggere la posizione assunta. «Stival - ha detto Laroni - ha rilasciato queste dichiarazioni come assessore di una maggioranza della quale anche noi facciamo parte. Chiedo pertanto un chiarimento formale, perchè noi, come uomini, come cittadini e come consiglieri, non possiamo condividere simili idee ed espressioni».

L'assessore si è giustificato di fronte all'assemblea sostenendo di essere vittima di «uno squallido attacco» della stampa. «Ho profondo rispetto per chi vive e si integra nel nostro territorio - ha detto Stival - e sono convinto che chi fugge da qualsiasi guerra vada accolto e aiutato».

L'assessore del Carroccio ha chiesto al presidente dell'assemblea Clodovaldo Ruffato di promuovere in tutte le sedi utili «azioni di tutela» del buon nome suo e dell'assemblea veneta. «È lei che eventualmente si deve tutelare», è stata la replica del presidente, alla quale hanno fatto seguito l'annuncio, da parte della capogruppo del Pd Laura Puppato e del vicecapogruppo Lucio Tiozzo, di una formale richiesta di dimissioni dell'assessore leghista.

Per verificare l'esatta portata delle dichiarazioni di Stival, Diego Bottacin del gruppo misto ha chiesto di visionare in aula la registrazione della trasmissione, mentre Davide Bendinelli del Pdl ha detto che sono state riportate esattamente dagli organi di informazione le parole pronunciate da Stival nello studio di ReteVeneta.

Dopo un breve confronto tra i capogruppo fuori dall'aula, il capogruppo della Lega Federico Caner ha anticipato all'assemblea le scuse di Stival. «È stato uno scivolone, le dichiarazioni di Stival non rispecchiano il pensiero della Lega», ha precisato Caner. «La linea della Lega non è quella di sparare ai clandestini - ha aggiunto il capogruppo - ma di una posizione di fermezza del nostro Paese nei confronti delle ondate di extracomunitari che arriveranno dal Nord Africa. Queste persone devono essere accolte, sfamate, ma poi rimpatriate perchè non possiamo accogliere tutti».

Il confronto in aula si è concluso con le scuse di Stival, il quale ha ribadito che il riferimento al mitra e alle pallottole andava inteso come una battuta, un'espressione in senso figurato, «forse un pò pesante». «Sono pronto comunque a dimettermi - ha concluso Stival - e a consegnare le mie deleghe».

Dimissioni ora ancor più necessarie - ha chiosato Piero Ruzzante del Pd - visto che le dichiarazioni di Stival non rispecchiano il pensiero della Lega, come ha confermato dal suo capogruppo.

Periodo difficile per Stival, comunque (e per chi gli sta vicino): ieri sera ennesima polemica dopo che l'assessore si era lasciato scappare una bestemmia durante il consiglio regionale. Lui nega ma c'è chi lo ha sentito. Il microfono però era spento e non c'è registrazione.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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