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GdF Vicenza scopre frode milionaria nel commercio dell’oro, 36 società coinvolte

Di Edoardo Andrein Venerdi 25 Marzo 2016 alle 12:11 | 0 commenti

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Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza Vicenza ha scoperto una frode milionaria nel commercio dell’oro. L’operazione prende il nome di “Marchio SFrenato” ed è stata effettuata dal dipendente Nucleo PT. Sono state effettuate dalle Fiamme Gialle un centinaio di perquisizioni in 14 province per i reati di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti e per dichiarazioni fraudolente. Sono 47 i soggetti indagati e 36 le società coinvolte.

Di seguito maggiori dettagli resi noti dalla GdF di Vicenza:

 

Nell’ambito dell’operazione “Marchio SFrenato”, coordinata dal Sostituto Procuratore di Vicenza, dott. Luigi Salvadori, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza ha smascherato un’articolata organizzazione criminale che – nel solo periodo che va dal 2013 ai primi mesi del 2015 – ha evaso il Fisco per decine di milioni di euro nel settore del commercio di metalli preziosi.

Nei giorni scorsi, i finanzieri di Vicenza, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Tributaria di Matera e di altri 10 Reparti del Corpo di diverse regioni, hanno eseguito un centinaio di perquisizioni personali e locali, in 13 province (Vicenza, Milano, Roma, Bergamo, Lecco, Como, Ascoli Piceno, Arezzo, Bari, Napoli, Caserta, Matera e Potenza), nei confronti di 36 società coinvolte, 47 indagati e della filiale romana di una primaria banca nazionale ove diverse società fittizie (apparentemente fra loro scollegate) avevano aperto i conti correnti utilizzati per le frodi.

Le indagini hanno, quindi, permesso agli inquirenti di individuare almeno 16 società fittizie, totalmente sconosciute al Fisco, che tra il 2013 e il 2014 hanno evaso IVA per circa 25 milioni di euro. Queste società, tra l’altro, erano “amministrate” da soggetti di ogni genere: idraulici, parcheggiatori abusivi, mendicanti senza fissa dimora e cittadini stranieri residenti all’estero, ma domiciliati presso un hotel milanese. Invero, anche le sedi legali delle predette società non erano da meno: talune, infatti, erano inesistenti o dichiarate in negozi vuoti, fast food e, addirittura, in un centro sociale della capitale.

Il sistema di frode, basato sulla creazione e sull’interposizione fittizia di società “fantoccio” nella filiera commerciale, ha sfruttato l’emissione di fatture false per un totale di oltre 350 milioni di euro, che potrebbero però aumentare con la ricostruzione dei rapporti emersi dalle recenti perquisizioni.

In sintesi, alcune società sane vendevano, almeno sulla carta, oro industriale, di purezza pari o superiore a 325 millesimi, alle società fittizie, definite “cartiere” (dal momento che l’attività si limita allo spostamento della carta delle fatture) intestate a “prestanome”. La purezza minima di 325 millesimi faceva sì che le vendite in questione avvenissero tramite il regime di non imponibilità IVA definito “reverse charge”, che permette alla società acquirente (in questo caso la “cartiera”) di non pagare l’IVA sull’acquisto. Quindi, pur non eseguendo alcun tipo di lavorazione sul metallo acquistato (in quanto società fittizie, senza uffici, stabilimenti o macchinari industriali), le cartiere rivendevano la merce acquistata riducendone il titolo di purezza, in modo da poterla cedere con IVA, maturando così un debito da versare all’Erario. È facile prevedere cosa avvenisse in seguito: i soldi “sparivano” dai conti correnti, lasciando gli improvvisati amministratori con debiti milionari nei confronti dello Stato.

La merce, proveniente dalle società “sane”, giungeva ad un destinatario finale reale passando, quindi, tramite le “cartiere”. Per rendere meno evidente il disegno criminoso, tale passaggio commerciale veniva filtrato anche tramite ulteriori società – definite appunto “filtri” – che evitavano un contatto commerciale diretto tra il destinatario finale della merce (società sana ed operativa) con le società cartiere.

In particolare, le perquisizioni hanno portato al sequestro di rilevante documentazione riconducibile alle società “cartiere” e a quelle che fungevano da “filtro”, oltre che alle fatture milionarie incriminate, che saranno analizzate dagli investigatori per quantificare al meglio gli importi e per chiarire le posizioni di tutti gli indagati.

Appare quasi superfluo aggiungere, infine, che molti dei soggetti coinvolti si sono dati alla macchia con la propria parte di bottino, tornando nel proprio Paese d’origine (nel caso degli stranieri) o lasciandolo (nel caso di soggetti italiani) per sfuggire alla macchina della Giustizia.

Leggi tutti gli articoli su: oro, Luigi Salvadori, Guardia di Finanza Vicenza

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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