Galla Caffè: Inaugurazione della mostra L'angolo più buio dell'orto
Sabato 30 Ottobre 2010 alle 13:25 | 0 commenti
Galla Cafè - Omaggio a Pasolini. Disegni e dipinti di Mario Albanese, con un intervento di Marco Cavalli: Pasolini tra pittura e cinema. martedì 2 martedì, ore 18,30. Ingresso libero. La mostra rimarrà aperta fino al 9 novembre Galla Caffè | Primo Piano Piazza Castello, 2/a | Vicenza | [email protected]
A trentacinque anni dalla morte, avvenuta il 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini è oggi considerato uno degli intellettuali più importanti del nostro Novecento.
Poeta prima di tutto, ma anche romanziere e cineasta, pittore e giornalista, pensatore radicale e appassionato, capace di suscitare sdegno e insieme ammirazione nella cultura di destra come in quella di sinistra, Pasolini continua a porre interrogativi cruciali e a stimolare le intelligenze più acuminate.
Tra quanti si sono sentiti chiamati a confrontarsi con lui c'è il pittore Mario Albanese, artista di raffinata cultura letteraria e visiva, che al poeta friulano ha recentemente dedicato una serie importante di dipinti e disegni.
Martedì 2 novembre, al Primo Piano del Galla Caffè (alle ore 18,30, in piazza Castello 2/a, con ingresso libero) Mario Albanese inaugura la mostra L'angolo più buio dell'orto, offrendo al pubblico vicentino alcuni quadri e una parte consistente del carnet di disegni che formano il corpus del sua riflessione attorno alla figura e all'opera di Pasolini. Con l'artista, a ricordare Pasolini, interverrà anche il critico Marco Cavalli.
Al primo sguardo il tratto che più colpisce del lavoro di Mario Albanese è la perizia, un virtuosismo tecnico unito a un mestiere d'altri tempi oggi davvero difficile da trovare, capace però di trasfigurarsi proprio nel momento del contatto sensoriale con le cose. Le immagini perfette di Albanese sono visioni che si intrecciano e si disfano per ricomporsi in nuove combinazioni e in partiture, che accolgono sedimenti letterari ed echi mitologici ricombinati in incessanti, imprevedibili mutazioni.
Questo lavoro recente di Albanese su Pasolini è, nelle parole di Paolo Rizzi una "ricognizione che, pur nella minuzia verista, si intride di inquietanti risvolti psicologici. Vi appaiono paesaggi dalle pieghe paurose, drappi insanguinati, ma anche figure di mitologica bellezza, assieme a maschere micenee. C'è anche lui, Pasolini, in forma di Narciso".
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