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Fusione BPVi-Veneto Banca, Fabrizio Viola: esito non scontato. Tutto dipenderà dalle litigations

Di Rassegna Stampa Mercoledi 11 Gennaio 2017 alle 08:48 | 0 commenti

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Entro il primo trimestre del 2017 puntiamo a tirare le somme del riassetto avviato e prendere le decisioni per procedere con la fusione tra Popolare Vicenza e Veneto Banca». Il giorno dopo la presentazione del piano di ristoro ai vecchi clienti-soci, più correttamente definibile come un «bonus» dato che le azioni resteranno nella disponibilità degli attuali soci, il nuovo numero uno di Popolare Vicenza e Veneto Banca Fabrizio Viola appare determinato nel procedere a spasso spedito col tentativo di salvataggio-rilancio del gruppo. Entro fine mese sarà varato il piano di fusione, concordato con l’azionista dei due istituti (il fondo Atlante) e da sottoporre all’approvazione della Bce. 

Poi a febbraio i due istituti procederanno all'approvazione dei bilanci 2016, in cui è prevedibile che le due banche aumenteranno gli accantonamenti a copertura dei crediti in sofferenza generando nuove perdite nei conti. A quel punto sarà chiaro, a quanto ammonterà il fabbisogno di capitale necessario per continuare a operare. Si vedrà se il fondo Atlante, che attraverso Atlante 2 dovrebbe intervenire per rilevare gli Npl, avrà ancora risorse da investire in conto capitale. E partirà la ricerca di investitori disponibili a credere nel progetto. Un tour de force che, secondo lo stesso Viola «a oggi non ha un esito scontato. Ma se ho accettato questa sfida, è perché credo che una possibilità concreta ci sia. E mi impegnerò a fondo perché l’esito positivo diventi realtà». La premessa perchè il rilancio di Popolare Vicenza e Veneto Banca diventi possibile, o quantomeno possa partire, è che i soci-clienti accettino la proposta di transazione dei due istituti, rinunciando alle cause legali che potrebbero valere tra i 3 e i 4 miliardi. Se l'ombra delle litigations non dovesse scomparire, le due banche - già oggi a corto di capitale - andrebbero in default. Un intervento dello stato diventerebbe inevitabile ma, secondo le regole europee del burden sharing, senza alcuna tutela certa per gli azionisti che, come dimostra il caso Mps, non possono essere indennizzati a differenza degli obbligazionisti. Il dilemma dei 170.000 clienti-soci di Veneto e Vicenza è destinato a decidere le sorti dei due istituti. Proseguire nelle cause legali per tentare di riavere il 100% dell'investimento tra qualche anno, sempre che le due banche siano ancora solventi? O accettare il bonus del 15% che la banca propone! arricchito da una proposta commerciale ad hoc e mantenendo le azioni che in futuro potrebbero consentire di partecipare alla rivalutazione dei due istituti? Ieri sono arrivate le prime adesioni, ma molte associazioni dei consumatori invitano a resistere. Alla fine, le scelte saranno individuali come è giusto che sia quando contano le ragioni del portafoglio. Tra due mesi, quando scadrà' l'offerta, si capirà quale sarà il destino delle due ex popolari venete. 
Di Al.G., da Il Sole 24 Ore


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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