Fusione Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Beniamino Anselmi risponde a Gianni Mion: "altre priorità"
Lunedi 26 Settembre 2016 alle 11:18 | 0 commenti
Il numero uno di Veneto Banca: «Prima di sposarsi bisogna chiedere il consenso del partner, noi abbiamo altre priorità ». Scrive Nicola Brillo su “Il Mattino di Padova†di oggi: “«Prima di parlare di fidanzamento e poi di matrimonio, magari sarebbe il caso di chiedere il parere dell’interessato. Che vuole che le dica, queste dichiarazioni mi sorprendono un po’». Fuori metafora: il soggetto “interessato†è Veneto Banca e il “dichiarante†è Gianni Mion, presidente della Banca Popolare di Vicenza, che a VeneziePost ha espresso la volontà di procedere alla fusione delle due popolari dissestate.Â
La risposta, a stretto giro di posta, arriva da Beniamino Anselmi, presidente di Veneto Banca, il navigato manager piacentino che presiede l’istituto di Montebelluna, ultima tappa di una lunghissima carriera nei board delle principali realtà bancarie italiane. A lui si rivolge Mion, convinto che «due banche che insistono sullo stesso territorio non hanno senso. La fusione, in un contesto di riduzione, dei costi e di specializzazione mi sembra la soluzione più ovvia»; oltretutto – è la sua conclusione – il fatto che entrambe le popolari venete siano di proprietà del fondo Atlante potrebbe agevolare le nozze. Presidente Anselmi, come valuta le dichiarazioni del suo omologo vicentino Mion? «Attualmente io non sono favorevole né contrario alla fusione delle due popolari. Stiamo elaborando un piano industriale e ritengo che questo tipo di valutazioni debbano essere fatte quando si sono analizzati tutti gli aspetti attinenti il piano. Se la fusione possa essere una valida prospettiva o meno, in questo momento non lo possiamo dire». Da parte del Fondo Atlante o della Banca centrale europea sono giunte sollecitazioni verso questa o quella soluzione? «Non abbiamo ricevuto alcuna pressione da Atlante e Bce su questo fronte. Stiamo lavorando in maniera strutturata, accelerando il più possibile sul taglio severo dei costi: ho ricevuto disponibilità da tutti, anche dalle organizzazioni sindacali. E iniziamo a tagliare dai vertici, che devono dare l’esempio». Da tempo i risparmiatori attendono l’apertura dei tavoli di conciliazione. Quando partirete? «L’intera struttura, i colleghi, il management, il cda, tutti stiamo lavorando sodo per rilanciare Veneto Banca. Attiveremo il prima possibile i tavoli di conciliazione, già nelle prossime settimane. È un appuntamento importante, al quale teniamo particolarmente». Ma il rilancio industriale della banca cosa prevede? «Stiamo lavorando su un forte taglio dei costi e sul rilancio commerciale. Altro versante su cui stiamo lavorando è la corretta gestione dei crediti Npl». Da due mesi lei è al timone di Veneto Banca, come valuta la situazione dell’istituto? «Con i consiglieri d’amministrazione e l’amministratore delegato stiamo portando la nostra presenza sul territorio. In tutte le filiali che sto visitando ho trovato colleghi che hanno un grande senso di appartenenza e voglia di rilancio della banca. Ho trovato personale eccellente, un buon management e un cda straordinario. Sono molto fiducioso circa le chance di successo del rilancio di Veneto Banca, se non lo fossi me ne sarei già andato via: grazie a Dio sono un uomo libero e posso dire e fare quello che voglio»â€.
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