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Furto a casa Taormina, Vicenza tiene duro

Di Pietro Cotròn Lunedi 23 Agosto 2010 alle 17:58 | 0 commenti

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C'è chi i soldi li mette in banca, seppure a tasso zero, e chi li nasconde sotto un materasso per risparmiare sulle spese di deposito o per motivi di "privacy fiscale".
C'è poi chi, come Paperon de Paperoni, si fa costruire in casa un caveau dove custodire i propri averi, per tuffarcisi, di tanto in tanto, lontano da occhi indiscreti.

Tesoretti domestici come quello che custodiva il celeberrimo Avv. Taormina in una stanza blindata della sua lussuosa abitazione romana, ammontante a 2milioni di €uro di preziosi, oltre un po' di contante, 300mila €uro (?) per le spesucce straordinarie.
Sudati risparmi e probabilmente ricordi di famiglia che il principe del foro deteneva in piena regola, ovvero con rispondenza a quanto impostogli dagli studi di settore o dal redditometro, ma che abili mariuoli gli hanno sottratto infischiandosene di questa ed ogni altra regola più propriamente di legge.
Ma come di dice "il delitto non paga" e grazie alla professionalità della Squadra Mobile romana, i componenti di questa trucida Banda Bassotti sono già stati arrestati .

La colpevole o presunta tale, che come al solito è la "maggiordoma" alias colf in casa Taormina, Ivana Santanastasi ... che avrebbe fatto da basista per il furto, realizzato materialmente, dall'aitante genero Manuel Gubitosi. I preziosi sarebbero stati poi commercializzati dal fratello della donna, tale Giuseppe Santanastasi, già noto alla Questura quale ricettatore.
Ciò che, tuttavia, ha consentito agli inquirenti di individuare con certezza i malviventi, sono state le spese alla pazza gioia a cui gli stessi si sarebbero lasciati andare dopo la commissione del furto.
Testimoni giurano di aver visto la Sig.ra Santanastasi, nel frattempo trasferitasi a Vicenza, ostentare alcuni dei gioielli rubati, nonché un sacchetto delle spesa pieno di banconote di grosso taglio. Pare, inoltre, che la donna abbia estinto cash un mutuo di oltre 70mila €uro, precedentemente contratto per l'acquisto di un appartamento, e che abbia regalato al figlio un'auto di grossa cilindrata del valore di oltre 60mila €uro.
Indizi più che sufficienti per metterli tutti in galera, da dove i loro difensori non sono ancora riusciti a tirarli fuori, stante il recente rigetto della richiesta di liberazione da parte del Tribunale di Riesame capitolino.
Dura lex sed lex (almeno qualche volta, n.d.r.).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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