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Fuori file per la mostra, dentro brilla la magia della Basilica: ma rimane una Linea d'ombra

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 18 Novembre 2012 alle 23:01 | 0 commenti

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Anche oggi, una fredda e normale domenica di novembre, c'era una costante e lunga file davanti all'ingresso della mostra Raffaello verso Picasso a conferma del successo della manifestazione voluta fortemente dal sindaco Achille Variati per inaugurare la rinnovata Basilica Palladiana e per lanciare Vicenza nel circuito del turismo, nazionale e internazionale.

A guadagnarci, per il proprio conto corrente tanto, e forse troppo visto che i semplici dati richiesti non li vuole fornire, è Linea d'ombra, che ora grazie al suo "chef" Marco Goldin si scopre anche come "Linea di ombre" dei cenoni natalizi e di fine anno nei più prestigiosi palazzi pubblici, cenoni da 82 euro l'uno magari made in Serenissima, la cucina preferita da lady Lia Sartori.

Ma Vicenza per tre mesi si sta mostrando al mondo come sua possibile meta turistica proprio grazie agli appetizers (gli antipasti) dei dipinti, per utilizzare il nuovo linguaggio dell'esperto cuoco di mostre commerciali, che intorno ad alcuni capolavori della pittura avrebbe appeso alle pareti della Basilica Palladiana tante opere di discutibile livello se non "fondi di magazzino dei musei mondiali, per giunta senza un vero costrutto culturale". Questa sinteticamente è l'accusa che da tempo viene fatta dai suoi critici più accesi, tra cui Lionello Puppi, 81 anni, storico dell'arte e professore emerito a Cà Foscari di Venezia, all'organizzatore di Raffaello verso Picasso, il professor Marco Boldin, che, lo abbiamo già scritto senza smentite su VicenzaPiù n. 242, «insegna,  leggiamo su web, non si sa bene cosa di culturale presso l'Università  IULM di Milano, dove, comunque, tiene anche un Master di  specializzazione per curatori di mostre». La sua vera, e professionale, specialità, prima che scoprisse anche quella enogastronomica di fine anno che sfoggerà nei cenoni presso palazzi e ville vicentine in collaborazione con Comune di Vicenza e col Consorzio Vicenza è. 

Raffaello verso Picasso: guide turisticheTornando alle file di oggi e alle interviste da noi fatte in questi giorni a vari operatori vicentini, stanno traendo vantaggio immediato dalla mostra in pochi, a parte il ritorno indubbio futuro, ne siamo convinti, per tutta la città del suo ingresso nel circuito turistico, se le iniziative proseguiranno, magari anche con lo stesso efficace taglio nazional popolare di Goldin, anche, ci si augura, a minor costo e con qualche ritorno diretto per il Comune, come chiesto timidamente da alcuni consiglieri comunali.  

Se ristoratori e bar nei dintorni della basilica stampano qualche scontrino in più (ma è un malinconico gelataio a dirci «se anche un ottimo ma economico sel service come Righetti non apre più nei week end, ci sarà pure un motivo»), il vantaggio è, per ora, più limitato per gli hotel («l'anniversario dell'anniversario Palladiano è stato almeno altrettanto di richiamo»), scarso per i negozi del centro («da decenni gestisco una gioielleria non certo esclusiva ma non vedo clienti fermarsi uscendo dalla Basilica e neanche vicini negozi di catene del mio settore con prezzi ancora più di massa sono particolarmente frequentati»), uno zuccherino per gli operatori della cultura («lavoriamo di più come guide al servizio di turisti ma la maggior parte dei gruppi arrivano con pacchetti all inclusive e, quindi, con guide al seguito sul loro pullman in tour per il Veneto»).

Il colpo di grazia alla funzione di questa utilissima seppur non salvifica mostra ma, paradossalmente, la più grande spinta alla strategia di Variati per la Vicenza del turismo la dà una visitatrice che ben sintetizza quanto in tanti ci hanno detto uscendo dalle sale di Raffaello verso Picasso: «Due ore spese bene, tra qualche capolavoro, alcuni dipinti di qualità e molti quadri anonimi, tutti, però valorizzati dalla magia della Basilica. Stupenda».

Ecco la Basilica Palladiana, qui non c'è critico in disaccordo, è il vero e ricco patrimonio artistico e culturale di Vicenza. Insieme, è il mantra di Achille Variati e siamo d'accordo, con Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, la Rotonda e altri palazzi e luoghi del centro.

Allora il nostro sindaco convinca anche le Fondazioni Cariverona di turno a investire i loro milioni di euro, dopo il riuscito spot iniziale di Raffaello verso Picasso, non su una sola, costosa Linea, per giunta "d'ombra", ma sulla promozione degli indiscussi capolavori dell'architettura, e delle opere d'arte che ospitano, di cui Vicenza è ricca.

E faccia investire per creare lavoro e ritorno economico locali, localizzati e duraturi intorno a quei capolavori, senza darli in gestione o tollerare che altri li diano in gestione con le modalità tipiche del peggior "project financing": costi al pubblico o al parapubblico, guadagni al privato. Da portare, per giunta, fuori Vicenza.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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