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Frane nel vicentino per le piogge dei giorni scorsi, sopralluogo di Vi Abilità

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 5 Maggio 2014 alle 16:21 | 0 commenti

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Provincia di Vicenza - Il tempo sereno ha permesso questa mattina ai tecnici di Vi-Abilità Spa, società che per conto della Provincia gestisce i 1300 km di strade provinciali, di effettuare i sopralluoghi su due frane che le abbondanti piogge hanno causato nel vicentino nei giorni scorsi. La prima risale al 22 aprile, quando un grande masso si è staccato dalla parete che sovrasta la SP 100 che collega San Quirico di Valdagno a Recoaro, nei pressi della Montagna Spaccata.

A causa della pioggia dal versante si erano staccati alcuni massi, tra cui uno di notevoli dimensioni, che avevano divelto le reti di protezione e si erano riversati sulla strada, fortunatamente senza creare danni. Subito Vi Abilità era intervenuta per ripulire la strada, che in poco più di un’ora è tornata transitabile, e per verificare che non ci fosse imminente pericolo di ulteriori crolli.
I primi sopralluoghi hanno messo in evidenza una situazione di stabilità del versante, tanto che la strada non è mai stata chiusa.

“E’ comunque prassi –spiega l’amministratore unico di Vi Abilità Mariano Vantin- che eseguiamo nei giorni successivi un controllo accurato, per verificare direttamente in parete lo stato di tenuta dei terreni e per testare le reti paramassi, in particolare quelle non installate da noi.”
Un sopralluogo che per la Montagna Spaccata si è rivelato particolarmente complesso, vista l’impervietà dei luoghi, tanto che è stato necessario ricorrere a tecnici-rocciatori che si calassero dall’alto delle pareti rocciose.
Programmata già nei giorni scorsi, l’operazione è stata possibile solo questa mattina. Già alle 9 i rocciatori della ditta specializzata Piccole Dolomiti di Recoaro Terme erano sul posto per calarsi dalla sommità della parete rocciosa per controllare lo stato dei speroni rocciosi e degli accumuli dei massi nei valli assieme ai tecnici di Vi Abilità guidati da Pierluigi Chenet.
Il monitoraggio è durato circa due ore, durante le quali i luoghi sono stati ispezionati in maniera molto accurata, palmo a palmo. Il punto di distacco dei massi è stato localizzato a circa 180 metri dal livello della strada. Una zona circoscritta che non desta assolutamente preoccupazioni, a conferma dei risultati della verifica eseguita a ridosso del crollo. “Tuttavia –precisa Vantin- interverremo nei prossimi giorni per la rimozione di un accumulo di massi che non si può di certo definire in pericolo caduta nell’immediato, ma che per motivi puramente precauzionali preferiamo rimuovere con operazioni di disgaggio.” L’opera di bonifica verrà eseguita nei prossimi 10 giorni, previa opportuna segnalazione visto che la strada dovrà rimanere doverosamente chiusa durante i lavori per motivi di sicurezza.
Rimane chiusa ancora per qualche giorno invece la Strada Militare di Arcugnano, interessata nei giorni scorsi da una colata di fango che ha invaso la sede stradale costringendo al blocco del traffico.
Anche in questo caso è stato necessario aspettare che cessassero le piogge per un sopralluogo ed un intervento di pulizia, che altrimenti sarebbero risultati inutili.
I tecnici di Vi Abilità si sono ritrovati quindi questa mattina a valutare lo stato di salute del versante che sovrasta la strada Militare.
Il monitoraggio a monte della strada ha messo in evidenza la presenza di fessurazioni del terreno che, se non destano preoccupazioni a breve termine, diventano però un’insidia in caso di nuove abbondanti piogge.
“Già domani inizieremo le operazioni di pulizia della strada –spiega Mariano Vantin- con la rimozione del fango e dei detriti in modo da poterla riaprire alla circolazione. Posizioneremo anche dei new jersey in cemento sotto il fronte collinare, più resistenti dei precedenti che sono stati spazzati via dalla colata di fango.”
I lavori dureranno qualche giorno, quindi si prevede di riaprire la strada per il fine settimana.
“Si tratta comunque –precisa l’amministratore unico- di lavori che non risolvono una situazione di instabilità che solo un intervento di consolidamento del versante a monte potrebbe definire. La Provincia ha già contattato i privati proprietari dei terreni a monte, che dovrebbero provvedere alla realizzazione di un muro di contenimento. Altrimenti rimaniamo in balia degli eventi atmosferici, con il rischio di dover chiudere la strada ad ogni pioggia particolarmente abbondante.”


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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