Franco: Conte e suoi timori su pieno Lega Nord
Giovedi 12 Agosto 2010 alle 19:19 | 0 commenti
Paolo Franco, Lega Nord - Prendo spunto dalle parole del Deputato vicentino Giorgio Conte per esprimere alcune osservazioni in merito all'attuale situazione politica italiana. "Capisco che Bossi chieda il voto" afferma l'On. Conte, "ma non capirei se Berlusconi l'assecondasse, oggi la Lega farebbe il pieno di voti". Due sono le cose che non mi convincono: la prima riguarda l'incredibile stranezza di chi, come i membri del neo gruppo parlamentare Futuro e Libertà , tra i quali Giorgio Conte, dopo essersi smarcati dalla maggioranza di Governo in barba al mandato ricevuto dagli elettori, ora paventano che la crisi da loro innescata porti il Paese al voto.
Perché temono le conseguenze dei propri atti? Lo spiego subito. Tutta la vicenda finiana rappresenta l'estremo tentativo di bloccare la via delle riforme, come la Roma del potere comanda, in primo luogo l'imminente conclusione dell'iter legislativo dei decreti relativi al federalismo fiscale. Ma sono anche terrorizzati dal confronto con le urne, cioè del giudizio popolare che si è espresso in modo chiaro ed inequivocabile in tutte le recenti occasioni. Ecco allora la paura di perdere, contemporaneamente, sia lo scranno parlamentare che la battaglia a difesa del centralismo romano.
Secondo aspetto: il timore, a ragion veduta, del sempre maggior consenso alla Lega Nord e del richiamo al voto esternato da Umberto Bossi. Il progetto leghista è oramai chiaro a tutti, e, pur in mezzo a molte difficoltà , gli esponenti leghisti di ogni livello politico ed istituzionale sono da lungo tempo impegnati a raggiungerlo. E ci stanno riuscendo. Cosa dovrebbe fare un cittadino-elettore, volendo slegare il Paese dal passato delle consorterie per condurlo verso l'efficienza e la responsabilità , nel momento in cui fosse chiamato ad esprimersi? La Lega Nord non è la verità assoluta e rivelata, ma è innegabile la sua coerenza sui temi per i quali è sorta e per i quali quotidianamente lavora. Soprattutto quando si tratta di rispettare la volontà dei cittadini. Di questo trarrebbe indubbio e lecito beneficio elettorale. Alla Lega Nord non piace il voto anticipato e di esso, se dovesse accadere, non è causa né artefice. La crisi economica in cui ci si dibatte oggi il Paese è lungi dall'essere superata e famiglie, lavoratori ed imprese hanno bisogno della stabilità di scelte politiche opportune. Oggettivamente, in mezzo alla tempesta di questi ultimi anni, l'azione del nostro governo ha garantito la guida del Paese mantenendone saldo il timone. Se non ci si crede basta andare in altri Paesi, tra i quali Grecia, Spagna o Portogallo, per verificare di persona. Proprio per questo, piuttosto della palude in cui ha condotto l'irresponsabilità di alcuni, sarebbe meglio tornare al voto. Tra due mali, si deve scegliere quello minore. L'eventualità , tanto agognata anche da Casini e Rutelli, di un nuovo governicchio sarebbe il massimo spregio alla volontà degli elettori e del bene della comunità . Si tratta di rispetto per i cittadini e di responsabilità , anche se chi è abituato agli intrallazzi di palazzo non può comprenderlo, anzi teme follemente il giudizio del popolo.
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