Fracasso: "cambiare la legge urbanistica nell'ottica di salvaguardare il territorio"
Sabato 31 Dicembre 2011 alle 18:35 | 0 commenti
Stefano Fracasso, consigliere regionale del PD - Il consigliere regionale del PD commenta la proposta di revisione totale della legge urbanistica avanzata dai consiglieri del PDL Bond e Cortellazzo
"La Legge urbanistica si può cambiare, ma dobbiamo mettere dei paletti sulle conquiste che ha segnato in materia di tutela del territorio". Questo il commento di Stefano Fracasso, consigliere regionale del PD, alla proposta avanzata dai consigliere regionali del PDL Dario Bond e Piergiorgio Cortellazzo per una revisione totale della legislazione urbanistica vigente.
"Non avrebbe senso - commenta Fracasso - buttare via il bambino con l'acqua sporca e non è certo la cosa migliore da fare. Ci sono - sottolinea Fracasso - ampi margini di revisione nella legge 11/2004. Pensiamo solamente alla competenza delle province che dovrà essere riassegnata dalle regioni in materia urbanistica. Il fulcro del problema - evidenzia il consigliere regionale - sta però altrove. La legislazione attuale offre già dei compensativi per agevolare la progettazione nei comuni più piccoli, basti pensare ai piani di assetto del territorio intercomunali (PATI). Piuttosto - analizza Fracasso - ci sono nella legge urbanistica alcuni punti fermi che vanno salvaguardati. La pianificazione urbanistica è uno strumento essenziale su due fronti importanti della gestione del territorio. Da una parte la limitazione dello spreco di superficie agricola coltivabile, ottimizzando così il consumo di territorio. Dall'altra la prevenzione del rischio idraulico attraverso un'indagine approfondita della natura del suolo e dei singoli territori. Si tratta - conclude Fracasso - di conquiste importanti, che vanno nel verso di una visione più moderna del territorio, come complesso inscindibile di porzioni diverse. Solo mantenendo ferma questa visione possiamo sperare che non si ripetano gli errori commessi in passato, che nascevano da una visione del territorio come spazi da riempire secondo il bisogno locale".
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