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Foto con la scopa, Marcigaglia: la minoranza si perde in una polemica penosa

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 16 Aprile 2012 alle 09:52 | 1 commenti

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Enrico Marcigaglia, Assessore Comune di Arzignano  -  Enrico Marcigaglia, Assessore nel Comune di Arzignano, leghista e tosiano di ferro, risponde: "La foto con la scopa ribadisce il nostro appoggio incondizionato a Tosi e Maroni. La minoranza si perde in una polemica penosa, evidentemente la vista della scopa mette loro angoscia, poichè sono dei dinosauri pluri-decennali della politica".

"Volevamo andare a alla manifestazione di Bergamo per sostenere Maroni, ma quella sera eravamo impegnati in una lunga riunione presso la sala consiliare per approfondire gli ulteriori tagli al bilancio comunale imposti da Roma.
In un momento di pausa abbiamo scattato la foto con un cellulare ed inviata via facebook direttamente a Roberto Maroni per dimostrargli tutta la nostra vicinanza.
Questa della minoranza invece è la solita polemica penosa di chi non ha nulla di concreto a cui pensare.
Nella realtà, il vero disagio della minoranza sta nel fatto che Gianfranco Signorin & C. sono dei dinosauri pluri-decennali della politica e capisco che la vista della scopa metta loro un po' di angoscia.
Precisato comunque che questa inutile polemica non ci interessa, ci teniamo a far sapere che il nostro giovane gruppo arzignanese sosterrà incondizionatamente Tosi e Maroni nella loro azione di rinnovamento."


Commenti

luciano panato
Inviato Lunedi 16 Aprile 2012 alle 17:23

caro assessore Marcicaglia,certo che ogni volta che c?è trambusto nella Lega i faccendieri si sprecano. come non ricordare il faccendiere targato made in Usa che imponeva a Maroni in quale ministero accasarsi, nel primo governo Berlusconi: La Repubblica
08 novembre 1996 ? pagina 8

TORINO ? ?Necci, quello delle Ferrovie? Mai conosciuto. Pascale, l? amministratore della Stet? L? ho incontrato una volta sola. Enzo De Chiara? Lui lo conosco bene, una persona squisita. L? associazione segreta, la nuova P2? Beh, per quello sono sotto inchiesta sia ad Aosta che a Brescia ma non so cosa dire. Forse i magistrati sono rimasti impressionati dal traffico di telefonate sul mio cellulare. Mi chiamavano in tanti??. Alto, massiccio, barba nera curata e gli occhi azzurri, placidi. Una faccia da travet, quella di Gianmario Luigi Ferramonti, nato 43 anni fa a Cevo, provincia di Brescia. Un ?travet? che è al centro di due indagini della procura di Aosta: ?Phoney money? sulla truffa internazionale con titoli falsi e ?Lobbyng?, su un? associazione segreta in grado di condizionare la vita pubblica italiana in cui sono stati coinvolti boiardi di stato come Lorenzo Necci e Ernesto Pascale. Scarcerato il 24 maggio, dopo un mese di prigione, Ferramonti è tornato a Cevo, ha aperto un ?sito? su Internet e fondato un partito che per ora non ha nome ma solo uno slogan: ?La riscossa del cittadino sovrano?. Signor Ferramonti lei pare essere il perno su cui ruota una nuova P2? ?Sono state dette tante fesserie. La presunta truffa da cui è partito tutto questo putiferio, ad esempio. Non conoscevo i personaggi aostani arrestati con me. Conoscevo solo Gaetano Scalesse, tramite Stefano Citi, un imprenditore romano, e Domenico Presacane, ex ufficiale della Finanza, dirigente del ministero dell? Industria dopo essere stato alle Partecipazioni Statali. Con Citi, Scalesse e Presacane abbiamo fondato il Partito Federalista, altro che truffe?. E De Chiara e l? associazione segreta che farebbe capo a lui? ?De Chiara l? ho conosciuto per caso. Il mio primo impegno politico è stato con la Lega Nord. La notte del 31 agosto ? 93 Bossi era a Cevo, a casa mia. Sapeva che avevo lavorato per una multinazionale Usa e che ero stato spesso negli Stati Uniti. Mi disse che pensava ad un viaggio a Washington e voleva il mio aiuto. Ne parlai con un amico di Roma (Vittorio Guidotti, ex dell? Efim ndr) che disse: ? Conosco un amico di Clinton? . Era De Chiara. Uno che negli Usa conosce tutti, un lobbista di alto livello. Misi in contatto Bossi con De Chiara ma Umberto non si presentò all? appuntamento. Venne invece Rocchetta, allora presidente della Lega?. E la cena con Parisi, l? allora capo della polizia, Maroni, Bossi e De Chiara? ?Sono state due le cene. La prima subito dopo la vittoria del Polo nel ? 94. Diciamo la verità: Parisi aveva il potere di veto sugli aspiranti al ministero dell? Interno. Voleva conoscere i leghisti. Quella sera con De Chiara che conosceva Parisi da quando, essendo cugino di donna Vittoria Leone, era ospite fisso al Quirinale, organizzammo una cena all? Hotel de La Ville. Ospiti Bossi e Maroni. Maroni arrivò solo a mezzanotte perché prima aveva una riunione con Berlusconi. Nessuno ha mai fatto pressioni perché la Lega scegliesse la Difesa al posto degli Interni?. E la seconda cena? ?Fu qualche tempo dopo, per calmare Parisi, dato che Maroni dopo il primo incontro aveva rilasciato un? intervista. Ci prestò la casa l? ex presidente della Bnl, Giampiero Cantoni, che ci raggiunse nel dopocena. Arrivò con Pascale della Stet, entrambi invitati da De Chiara. In quell? occasione Parisi cercò di tranquillizzare i leghisti a cui Berlusconi diceva che c? era un veto da parte del Quirinale per Maroni agli Interni. Parisi telefonò a Scalfaro davanti a Bossi, senza però riuscire a parlarci?. Cantoni, Pascale, Parisi. Per essere un ?nessuno? lei conosce tutti? ?Ho quasi 44 anni, dall? età di 21 giro il mondo. Sono stato ad oltre 200 fiere internazionali. E per me le pubbliche relazioni sono un? arte?. Stando alle telefonate intercettate lei sembra amico anche di Maccanico? ?L? ho conosciuto per caso. Al bar di piazza Pasquino un paio di anni fa. L? ho visto passare e gli ho chiesto se era vero che voleva fondare un movimento politico. Mi rispose che era una balla. Diventammo amici. Quando si parlò di lui come capo di un governo ero contentissimo. Un suo governo avrebbe dato il tempo al Partito Federalista di crescere e di svuotare la Lega?. Due generali della Finanza, Mola e Pollari, sono indagati perché sospettati di averle rivelato che il suo telefono era intercettato? ?Quei signori non li conosco. A me ha telefonato un giorno De Chiara all? inizio del ? 96 e mi ha detto: ? Accidenti a questo tuo cellulare. Guarda che stanno a sentire tutto quello che dici? . Ho continuato a telefonare dato che non avevo nulla da nascondere?. Lei però sa sempre tutto. Anche che Di Pietro era spiato dal Sisde o che Pino Arlacchi doveva essere nominato supercontrollore dei servizi segreti? ?Di Pietro lo avvicinai nel ? 95. L? idea era di coinvolgerlo con Miglio nel progetto del Partito Federalista. Sarebbe stato un leader eccezionale. Lui rifiutò. Poi un ex del Sisde, Roberto Napoli, mi disse che i servizi avevano spiato anche Di Pietro. Lo misi in contatto con l? ex pm. Per quanto riguarda Arlacchi una persona di cui non voglio fare il nome mi avvertì dell? eventualità che finisse in quel posto. Ero un uomo di centro-destra allora, i comunisti mi spaventavano. Mandai quel fax a De Chiara per avvertirlo del pericolo?. Era di destra e ora? ?Non ci sono più destra e sinistra. Solo furbi e fessi. Io sono un fesso che si è infiltrato tra i furbi per capire come fotterli ma non ci ho mai guadagnato nulla. Nemmeno una consulenza?. ? di MEO PONTE
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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