Forum sulla sicurezza, chiude Lorenzo Cremonesi
Sabato 12 Maggio 2012 alle 16:36 | 0 commenti
Il pomeriggio prende avvio con l'intervento di Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera che racconta la sua esperienza di inviato speciale. Ricorda e apprezza l'intervento del console, sull'importanza del ruolo trainante della Turchia. Riprende le parole del Console Kyle Scott sull'elemento mediatico esploso sugli scenari delle primavere arabe.
"Se non ci fossero state le televisioni satellitari e i telefonini, questi paesi non avrebbero capito che si poteva vivere in modo diverso e, quindi, non avrebbero iniziato a reagire ad una situazione opprimente e non più sostenibile. Un altro elemento che ha caratterizzato le rivoluzioni arabe è il fatto di essere state rivoluzioni ludistiche, per il piacere, per difendere il diritto di poter fare quello che si vuole e che piace. Per la prima volta nelle piazze arabe si è parlato unicamente del popolo e dei suoi desideri, delle sue problematiche, e non di Al Quaeda o della questione palestinese. Noi che seguiamo i conflitti, negli ultimi anni abbiamo assistito a tracolli molto gravi, in Libia, Afghanistan, Iraq".
Cremonesi sottolinea l'importanza del ruolo della Nato in queste aree di intervento. "Se la Nato non fosse intervenuta in Libia, Gheddafi avrebbe stravinto. Credo che la Nato abbia operato in modo eccellente, la presa di Bagdad è stata da manuale. Ha agito sullo smantellamento dell'esercito, senza provocare vittime civili, se non quelle causate delle forze armate locali. Ma quello, a mio avviso, su cui è fondamentale riflettere, oltre che riconoscere, è che la Nato manca di pianificazione sul lungo periodo. Chiedersi cosa vogliamo fare o dove vogliamo arrivare. Mi domando se non fosse stato meglio che la Nato si fermasse con Bengasi. E, comunque, oggi in Libia abbiamo molta responsabilità ".
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