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Fonti di Recoaro: interviene l'amministratore unico Arrigo Abalti

Di Marta Cardini Giovedi 26 Maggio 2011 alle 21:49 | 0 commenti

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Sono arrivate le risposte alle domande intervista sulle Fonti Recoaro che avevo formulato ad Arrigo Abalti (che ne è l'amministratore unico) e sulle quali è uscito l’articolo ("Fonti di Recoaro. Ascom: La Regione intervenga subito") su VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 214 di venerdì, in distribuzione e scaricabile in pdf. Le pubblichiamodi seguito.

di Marta Cardini

E’ vero che le Fonti versano in uno stato di degrado?

In parte sì. Esiste un problema di manutenzione degli stabili, in particolare di quelli non utilizzati per le cure, che sono oggettivamente in degrado. Le ragioni di questo stato peraltro non sono imputabili alla mia gestione, che dura da poco più di un anno, ma ad una cronica difficoltà del passato. Nella precedente amministrazione i lavori erano stati rinviati perché si era molto lavorato su un project financing che avrebbe permesso di recuperare molti stabili ed un restyling complessivo con l’inserimento di un importante centro benessere. Purtroppo poco prima del mio arrivo i privati che avevano promosso l’iniziativa si sono ritirati e, quando sono arrivato, ho dovuto ripartire. Allo stato attuale ho segnalato alla Regione il problema del degrado e già alla fine del 2009 mandai una relazione con una strategia di rilancio delle Terme su cui ho trovato ampia condivisione da parte del socio.

Quale sarà il futuro delle Fonti? Verranno vendute o “messe all’asta” come si dice?

Il futuro delle Fonti è legato agli scenari regionali e nazionali del sistema pubblico che tendenzialmente punta al coinvolgimento dei privati su tutto quello che, nelle società pubbliche, non è più considerato essenziale. In altre parole si può pensare ad un recupero e soprattutto ad un futuro positivo per le Fonti solo in una logica di coinvolgimento di privati che abbiano la capacità economica di fare investimenti forti e una visione competitiva del termalismo. Che oggi significa sviluppo del business legato non tanto e non solo alle cure in senso stretto, ma soprattutto alla galassia del wellness declinato in ogni sua possibilità, dai centri benessere, al mercato del food, alle linee di prodotti di derivazione termale. Insomma privati convinti di trasformare una situazione di crisi in un luogo di eccellenza.

Cosa farà la Regione? Si prevede una sistemazione?

La Regione, in sinergia con noi e con il Comune sta valutando positivamente il progetto di rilancio redatto dagli architetti Gonzalo Byrne e Joao Nunes, che prevede il recupero degli stabili, la sistemazione del compendio e la realizzazione di due centri wellness, ma questo è un tema che richiede tempi non immediati per l’ovvio percorso tecnico, nel frattempo ci sono ulteriori strategie in corso. Per quanto riguarda i lavori abbiamo chiesto un finanziamento per sistemare i danni che abbiamo avuto in seguito alle piogge di novembre e ho avuto forti rassicurazioni dall’assessore competente che arriveranno. Questo ci consentirà di ripristinare un minimo di decoro nelle parti più danneggiate, come il tetto di Villa Margherita, la frana della strada di ingresso, l’autorimessa crollata a dicembre e ulteriori situazioni. Inoltre su segnalazione della Soprintendenza c’è anche una richiesta di fondi che normalmente sono per le emergenze dei manufatti storici, che dovrebbe metterci nelle condizioni di salvare anche le facciate di Villa Margherita. Spero che queste risorse arrivino al più presto.

Cosa pensa lei dell’intera questione?

Personalmente sono convinto che le Terme di Recoaro meritino un’attenzione particolare da parte delle istituzioni nel loro insieme, non solo del Comune e della Regione che stanno dialogando bene assieme, ma dovrebbe esserci l’interessamento anche della Provincia, dello Stato attraverso i Ministeri competenti e, perché no, anche dell’Unione Europea. Resta il fatto che in gioco non c’è solo il futuro delle Terme di Recoaro, c’è soprattutto un territorio che ha tutte le potenzialità per essere un punto di eccellenza nel sistema turistico e termale del Veneto e nazionale. E’ una sfida difficile e piena di incognite, ma è anche vero che se siamo convinti che ci siano le potenzialità per lo sviluppo – ed io lo sono, ma so di non essere solo, - le Fonti possono legittimamente aspirare ad essere il motore che inneschi una nuova primavera per Recoaro, per la Conca di Smeraldo e per l’intera provincia di Vicenza. E’ stato cosi per secoli, si tratta ora di aggiornare la visione e pensare ad un futuro che potrebbe essere davvero di eccellenza per questo territorio oltre che per le Fonti. A breve immetteremo sul mercato una linea di prodotti marchiati Terme di Recoaro, abbiamo cinque fonti con virtù terapeutiche diverse e di eccezionale qualità, un ambiente di straordinario pregio ed una storia gloriosa che non può essere dimenticata.

Lasciare nell’abbandono le Fonti di Recoaro sarebbe un delitto che la Storia non ci perdonerebbe. Io farò la mia parte.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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