Fondi per la formazione della Regione Veneto: scaramucce personali tra Donazzan e Berlato o l'ennesimo scandalo veneto?
Domenica 14 Febbraio 2016 alle 19:46 | 0 commenti
Fondi per la formazione della Regione Veneto - parte I
A deciderlo saranno i vertici della Giunta Regionale e le competenti autorità . Ma nel frattempo quel dossier di oltre 500 pagine depositato lo scorso ottobre dal consigliere di maggioranza Sergio Berlato al presidente della Regione Luca Zaia, al presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e al presidente della Quarta Commissione Consiliare Giampiero Possamai, è una spina nel fianco per la maggioranza di Palazzo Ferro Fini. E, forse, è per questo motivo che non se ne è saputo più nulla mediaticamente e, soprattutto, a Palazzo Balbi dopo le prime assicurazioni da parte dei suoi vertici politici che sarebbe stato consegnato da loro stessi alle autorità competenti.
Ma cosa contiene il faldone della discordia, che abbiamo avuto modo di esaminare attentamente, consegnato a Berlato (secondo le sue stesse dichiarazioni) da "alcuni operatori della formazione professionale" con lo scopo di "denunciare un presunto sistema mirante a utilizzare in modo distorto i fondi pubblici destinati alla formazione"?
Ci sono pagine e pagine di documenti, testimonianze e materiali che avvalorano la tesi secondo la quale una parte consistente delle risorse regionali, statali e europee (si parla di 120 milioni di euro all'anno) destinate agli enti di formazione sarebbe stata dirottata "altrove" attraverso un meccanismo di consulenze "sospette".
Se la documentazione consegnata fosse stata acquisita da chi di dovere trovasse riscontro, ci troveremmo di fronte a un sistema di "malaffare" che darebbe un colpo non indifferente alla Regione Veneto.
A quanto sembra dalle datate dichiarazioni pubbliche per l'assessore alla Formazione Elena Donazzan, quello della formazione è invece un fiore all'occhiello della Regione e quelle di Berlato sarebbero solo accuse derivanti da "un fatto personale". A dirlo, in una dichiarazione rilasciata all'inizio della vicenda senza seguito per ora apparente, al "Gazzettino" è stata la stessa Donazzan che in poche battute rimanda al mittente le accuse: "Berlato ce l'ha con me perché non ha accettato la rottura politica".
Per quanto riguarda il dossier in quella documentazione trova, invece, spazio un atto di accusa ampiamente strutturato verso il sistema di gestione e di controllo dei fondi destinati alle scuole di formazione. Un atto di accusa che, dicevamo, dovrebbe essere già finito in Procura (il condizionale ora è d'obbligo), per mano, da loro assicurazioni risalenti alla fine dello scorso anno, degli inquilini "cmptenti" di Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini a Venezia.
Sul tema del sistema di gestione dei finanziamenti attraverso l'Autorità di Gestione (Dipartimento Istruzione Formazione e Lavoro) che ha a capo il dirigente Santo Romano (nella foto con Elena Donazzan), coinvolto direttamente dal dossier e che osserva un "istruttivo" silenzo, abbiamo inoltrato da illo tempore le nostre domande all'assessore senza però ottenere alcuna risposta.
Oggi le rendiamo note a voi lettori e le ripetiamo all'assessore Donazzan, prima di affrontare, documentandoli, i vari aspetti della vicenda.
Le domande senza risposta a Elena Donazzan
Abbiamo cercato di contattare più volte, telefonicamente, l'assessore Donazzan per avere il suo parere sulla questione sollevata da Sergio Berlato. Non ottenendo risposta, le abbiamo inviato una serie di domande al suo indirizzo email. Anche questo tentativo si è rivelato inutile. Le riportiamo qui, pubblicamente, non con l'intenzione di sollevare alcun tipo di polemica ma solo con la speranza di avere finalmente una risposta, che da altri non ci arriva, per cui siamo costretti a procedere anche nel caso di assenza di reazioni.
− Assessore, è a conoscenza di un “sistema Romanoâ€, dal nome del dirigente del Dipartimento Formazione istruzione e lavoro Santo Romano – citato nel “dossier Berlato†- il quale sarebbe a capo di un sistema clientelare di gestione dei fondi per la formazione?
− Al di là delle segnalazioni di Berlato è mai stata a conoscenza o ha mai avuto il sospetto che i fondi destinati alla formazione professionale vengano in toto o in parte utilizzati a beneficio dei formatori invece di essere destinati al loro scopo?
− Esiste un sistema di controllo, all'interno dell'assessorato di sua competenza, sulle procedure tecniche di erogazione dei fondi e questo sistema di controllo ha mai individuato delle irregolarità ?
− È mai venuta a conoscenza o ha mai sospettato del fatto che il sistema delle consulenze possa essere uno strumento per destinare diversamente le risorse pubbliche?
− È mai venuta a conoscenza dell'ipotesi – avanzata nel dossier – che i criteri di riconoscimento dei costi sostenuti dagli enti di formazione siano uno strumento per avvantaggiare i destinatari dei fondi pubblici?
− Ritiene, come ha già dichiarato, che le azioni svolte dal consigliere Sergio Berlato siano puramente frutto di una questione personale nei suoi confronti. E se così fosse le chiediamo di spiegarcene il motivo.
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