Fondi alla cultura, Sandoli (Lega): ci vuole più trasparenza
Martedi 21 Maggio 2013 alle 18:48 | 0 commenti
Alessio Sandoli, candidato consigliere comunale Lega Nord - Nell’ultimo periodo sulla stampa locale, in particolare VicenzaPiù, si sono susseguiti articoli e interventi inerenti la gestione dei fondi destinati alla cultura e la modalità con cui vengono concesse le autorizzazioni per la creazione di eventi in città . Il quadro che ne viene fuori non è certo improntato alla massima trasparenza con l’accesso ai pochi fondi disponibili improntato più alla vicinanza ideologica all’attuale amministrazione piuttosto che sulla qualità di quanto proposto.
A questo proposito, mi sento di condividere in toto l’appello fatto dai giovani candidati di SEL, Artuso e Dalla Rosa, circa il fatto che “sia inammissibile che alcune associazioni riescano ad ottenere il patrocinio e finanziamenti dal Comune più facilmente di altre perché in qualche modo vicine all'amministrazione.†Compito della prossima amministrazione sarà quello di dover far luce sulla gestione dei fondi disponibili garantendo l’accesso a tutti indistintamente dalla vicinanza politica, amicizia o parentela (a questo proposito spiccano per esempio i 1.500 euro concessi all’associazione Roccolo Eventi di cui il figlio dell’assessore Nicolai è il responsabile marketing, e l’autorizzazione all’uso esclusivo di piazza delle Erbe per il festival delle Start Up, che di Start Up non ha nulla, tra i quali organizzatori troviamo ragazzi che si stanno prodigando   nell’elezione del  giovane PD Possamai, a cui viene addirittura concesso di transennare completamente la piazza limitandone l’accesso previo pagamento di 20 euro a serata! ).
La prossima amministrazione dovrà inoltre garantire le stesse condizioni a tutti coloro che desiderano organizzare un evento siano essi privati o locali pubblici. A questo proposito, cito a titolo di esempio, che sarebbe interessante capire come mai la Basilica Palladiana, che dovrebbe essere patrimonio di tutti i Vicentini, appena ristrutturata grazie ai fondi della fondazione  Cariverona, è concessa in via esclusiva al Bar Borsa cui viene permesso  di chiuderne una parte al pubblico con una struttura fissa (presumo con l’autorizzazione della sovrintendenza) e far pagare un ticket di ingresso. Così come sarebbe interessante capire se viene utilizzato lo stesso metro di giudizio per esempio nel rilasciare le varie autorizzazioni, se nel fare ciò viene concessa qualche deroga e in base a quale principio ad alcuni esercizi vengono concesse  mentre con altri si è inflessibili.
E ancora, sarà interessante capire come mai richieste da parte di alcuni esercizi di pochi metri di plateatico per i tavolini sotto la Basilica, sono bloccate per non  rovinare il decoro mentre altri tavolini e la struttura fissa di cui abbiamo già parlato non crea nessun problema.
Questi sono solo alcuni quesiti che dovrà affrontare la prossima amministrazione per un’operazione trasparenza nei confronti di tutti gli attori della cultura e del divertimento vicentino in modo tale che si  possa togliere qualsiasi dubbio di imparzialità da parte del Comune di Vicenza, dubbi che purtroppo in questi anni sono aumentati sempre di più.
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