Fondi AIDS e scontro Zaia-Arcigay, Zan (PD): senza prevenzione pagheranno i veneti
Mercoledi 3 Dicembre 2014 alle 15:30 | 0 commenti
Il deputato veneto del Partito Democratico e attivista della comunità LGBT Alessandro Zan interviene sulla vicenda dei fondi HIV-AIDS e sulla protesta Arcigay con il presidente del veneto Luca Zaia
La decisione dell’amministrazione regionale del Veneto guidata da Luca Zaia di investire 1,4 milioni di euro di fondi ministeriali vincolati, ad esempio per diagnosi tardiva dell’infezione da Hiv, in fondi ordinari o per altre spese già previste, è la dimostrazione di come le politiche della Lega siano menefreghiste alle reali problematiche della collettività , specie in una tematica cruciale e delicata quale la lotta all’Hiv.
Ho chiesto al ministro della salute Beatrice Lorenzin e al ministro per gli affari regionali Maria Carmela Lanzetta, attraverso un’interrogazione parlamentare, di chiarire se reputino opportuna la scelta della Regione Veneto di ignorare deliberatamente gli obiettivi vincolati per l’utilizzo del fondo del ministero, tra cui la ‘sperimentazione di interventi per l’accesso al test al di fuori di strutture sanitarie’ e la ‘definizione e attivazione di percorsi per raggiungere gruppi di popolazione a prevalenza più elevata di infezione’. E’ grave che a fronte di un dato nazionale che ci posiziona ultimi in Europa sulla prevenzione, con oltre 20mila nuovi casi l’anno e un costo per il sistema sanitario nazionale di circa 8mila euro per ogni nuovo malato, la Regione Veneto spenda quei soldi per interventi di spesa corrente che dovrebbero già essere coperti dal bilancio regionale, negando l’opportunità di mettere in campo ulteriori azioni per il contrasto dell’Hiv e utilizzando risorse dello Stato per coprire la malagestione in ambito sanitario della giunta Zaia. Caro Governatore, si ricordi che quello che la Regione non spende ora in prevenzione sulla lotta all’Aids, lo pagheranno i veneti tra qualche anno in spesa sanitaria.Â
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