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Fondazione TCVI: bilancio virtuoso, ma Regione Veneto intende tagliare ancora

Di Edoardo Pepe Sabato 14 Marzo 2015 alle 18:28 | 0 commenti

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In una dura nota stampa la Fondazione Teatro Comunale di Vicenza lancia l'allarme sui conti e punta il dito contro gli ulteriori tagli della Regione: "si tratterebbe di un taglio di ulteriori 50.000 euro, visto che la Regione del Veneto già nel 2012 aveva ridotto il suo contributo da 200.000 euro a 150.000 euro, andando contro lo Statuto della Fondazione e in mora per la mancata contribuzione della quota associativa". Di seguito la dettagliata denuncia della Fondazione TCVI.

Appare preoccupante la posizione della Regione del Veneto che, come stabilito nel Bilancio Preventivo, non ancora discusso né approvato, dovrebbe assegnare alla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza una quota ridotta a 100.000 euro, anziché i 200.000 previsti dallo Statuto, come contributo annuale dei soci fondatori. Si tratterebbe di un taglio di ulteriori 50.000 euro, visto che la Regione del Veneto già nel 2012 aveva ridotto il suo contributo da 200.000 euro a 150.000 euro, andando contro lo Statuto della Fondazione e in mora per la mancata contribuzione della quota associativa.

Ancor più preoccupante è la riduzione sistematica dei contributi straordinari concessi dalla Regione del Veneto alla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza per le sue attività, riduzione pari ad un azzeramento totale negli ultimi quattro esercizi, mentre dal 2008 al 2010 erano stati concessi contributi straordinari per un ammontare complessivo di 750.000 euro.

Tanto più incomprensibile appare la posizione dell’Ente, in ragione dell’esempio virtuoso di gestione economico-finanziaria di un’istituzione culturale come quello che la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza ha posto in essere, caso non così comune a livello nazionale, oltre a non considerare il valore sociale e culturale generato dal Teatro con le sue attività, come testimoniano anche recenti studi.

Sono infatti positivi i dati di bilancio della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza che per il 2014, come di consuetudine, ha aumentato l’attività caratteristica del Teatro, ovvero l’attività economico-finanziaria che l’organizzazione è in grado di produrre autonomamente (grazie ai proventi derivanti dagli incassi, dalla gestione della biglietteria e delle locazioni degli spazi interni del Teatro). Infatti dall’anno di fondazione del Teatro, il 2007, il valore di produzione ha sempre registrato una tendenza positiva di crescita: l’esercizio relativo all’anno di attività 2014 ha registrato un +15% rispetto all’esercizio precedente (2013) e un +50% rispetto al 2009, per un valore economico generato, di circa 1.500.000 euro.

È la dimostrazione – come ribadito più volte dal Presidente della Fondazione Flavio Albanese - che un Teatro ben gestito è un produttore di cultura che genera economia e può contribuire, in modo concreto, alle dinamiche di sviluppo del territorio e della comunità.

Il dato, che conferma l’efficienza del “sistema produttivo” della Fondazione, è ancor più significativo se si tiene conto che la Fondazione gestisce nel suo bilancio solo il 20% di entrate provenienti da contributi di soci pubblici. Ricordiamo che i soci della Fondazione sono il Comune di Vicenza, la Regione del Veneto, la Banca Polare di Vicenza e  Confindustria Vicenza, nel ruolo di soci fondatori e la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, in qualità di socio sostenitore, a partire dal 2012.

Oltre ai macro-dati economici, già citati, è molto buono anche l’impatto sociale e culturale delle attività realizzate dalla Fondazione e la partecipazione dei cittadini alla vita del Teatro: nel 2014 sono state rilevate circa 55.000 presenze in occasione degli eventi direttamente promossi dalla

Fondazione che, sommati agli altri appuntamenti che si svolgono in Teatro, raggiungono le 100.000 presenze.

I risultati sono confortanti anche sotto il profilo qualitativo. Da una recente indagine, fatta su un campione di pubblico dell’ultima stagione del Teatro, è decisamente positivo – l’88% degli intervistati concorda – il giudizio espresso sulla programmazione artistica: tutte le rassegne, dalla Danza alla Prosa, dalla Musica al Cinema, risultano pienamente promosse.

Da un’indagine analoga effettuata su un significativo campione di residenti del Comune di Vicenza, è stato rilevato quanto il Teatro sia entrato nella vita dei cittadini: il 90% dei vicentini conosce il Teatro e il 63% ha già avuto modo di frequentarlo; oltre l’80% del campione concorda sul fatto che il Teatro Comunale è oggi diventato un luogo “molto importante per l’offerta culturale della città e che “dà prestigio a Vicenza”.

Vale la pena di ricordare inoltre le programmazioni esterne alla stagione artistica del Teatro Comunale di Vicenza, gestite in modo virtuoso dalla Fondazione, come il Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, con la Direzione Artistica di Emma Dante e il Festival New Conversations - Vicenza Jazz.

Con queste premesse, con i conti in ordine, con un pubblico sostanzialmente soddisfatto dell’offerta di spettacolo, ci si chiede dunque il senso e la ragione del taglio del contributo regionale, per un’istituzione che ha fatto del “premiare i virtuosi” il suo leit-motiv.

È evidente che un taglio di 50.000 euro nel bilancio 2015 della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (oltre ai 50.000 già tagliati a partire dal 2012), imporrebbe inevitabilmente delle riduzioni nell’offerta della programmazione e dei progetti culturali e così, accanto alle Stagioni di Danza e Prosa, Concertistica e Sinfonica, attività come i Progetti Formativi, le rassegne sperimentali delle Residenze Artistiche o i Luoghi del Contemporaneo, il Cinema al Ridotto, correrebbero il serio rischio di essere eliminati e, una diminuzione dell’offerta, diventa inevitabilmente una diminuzione della qualità.

E questo, in un Teatro ritenuto, a giusta ragione, virtuoso.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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