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Fondazione Cuoa, il nordest snello fa scuola in America

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Marzo 2012 alle 15:55 | 0 commenti

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Fondazione Cuoa  -  Il lean center del Cuoa tra i relatori del lean summit statunitense. Il modello Nordest sbarca in America nella sua versione snella. Il Cuoa Lean Enterprise Center è stato invitato ad intervenire al Lean Transformation Summit, del Lei (Lean Enterprise Institute), a Jacksonville, previsto per oggi mercoledì 7 e giovedì 8 marzo. Vi partecipano il prof. Arnaldo Camuffo (Direttore scientifico Cuoa Lean Enterprise Center) e Mario Nardi (Presidente Cuoa Lean Enterprise Club).

Il loro intervento è teso a dimostrare gli effetti di miglioramento delle performance delle imprese Italiane che hanno intrapreso la trasformazione lean e che sono state il motore in questi 5 anni delle attività del Lean Enteprise Club. Il CLEC, invitato a parlare tra i principali esponenti del Lean Global Network (LGN), illustrerà il modello di Collaborative Learning che lo ha contraddistinto e caratterizzato a livello internazionale (dal momento che nessun altro centro è partito con il supporto di un club di aziende). L'intervento prevede anche la testimonianza di alcuni imprenditori di aziende di eccellenza del territorio veneto (Caron, Carel, Climaveneta, Alpac) e di alcuni allievi master in Lean Management del CUOA (Sicon Socomec e Pietro Fiorentini), che illustreranno come la formazione li ha aiutati a migliorare nel loro lavoro. Il successo del CUOA Lean Enterprise Center è frutto di un modello unico di formazione che integra mondo accademico, dell'impresa e della ricerca. Un'esperienza nata su impulso delle imprese: il nucleo iniziale era di 15 imprese della sezione Meccanica di Confindustria Vicenza che, nel 2006, si affidano alla Fondazione CUOA per realizzare un centro sul modello Toyota, dando vita al Lean Enterprise Center. Il CUOA è, d'altra parte, l'unica Business School italiana in grado di interpretare il modello manifatturiero dinamico del Nordest, assurto a caso di studio a livello mondiale. Oggi sono oltre 50 le imprese aderenti al CUOA Lean Enterprise Club e rappresentano trasversalmente tutti i comparti, compreso quello finanziario, dei servizi e del pubblico, tutte le dimensioni, si va dalla multinazionale alla PMI e tutte le aree geografiche (con un focus sul settentrione italiano).

All'inizio le aziende del club si rivolsero al Modello Toyota con l'obiettivo primario di mantenere la loro forza manifatturiera in Italia, scampando alla sindrome cinese ed alla pressione concorrenziale proveniente dalla globalizzazione che costringeva in quegli anni a delocalizzare pesantemente. Queste aziende snelle, oggi, nonostante una crisi perdurante, riescono a restare competitive anche sulla scena globale, modificando i propri processi interni per tagliare i tempi di risposta al mercato, aumentando il proprio valore in termini di efficacia ed efficienza, mantenendo i livelli occupazionali e dichiarando guerra agli sprechi.  La validità formativa e scientifica di questa esperienza è dimostrata dal fatto che il CUOA Lean Enterprise Center è l'unico affiliato italiano del Lean Global Network di Jim Womack. La sua presenza italiana al Lean Summit americano consolida ulteriormente l'analisi di benchmarking già intrapresa dal CLEC con la recente ricerca sull'evoluzione e le peculiarità del Lean Movement in Italia (di prossima pubblicazione); inoltre, apre nuovi scenari per sviluppare modelli di valutazione (su soft e hard skills) e attività formative che tengano conto delle attuali esigenze di mercato, con forte aderenza anche agli input che stanno emergendo a livello mondiale sui percorsi di Lean Trasformation. Una prima risposta concreta che verrà fornita a queste richieste trova spazio nei programmi che il CLEC sta certificando in questi mesi in collaborazione con gli altri centri affiliati LGN, e nei nuovi modelli di apprendimento che sta sviluppando all'interno di aziende partner, che consentiranno di implementare progetti di miglioramento in ambienti reali, mettendo alla prova la capacità di affrontare, nella pratica, situazioni complesse e di applicare tecniche e strumenti lean.

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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