Folla al Palafiera: ah, se avesse vinto Renzi!
Sabato 16 Febbraio 2013 alle 00:59 | 0 commenti
Matteo Renzi torna a Vicenza circa tre mesi dopo la sua prima volta quando riempì il teatro comunale in occasione della sua corsa per la leadership del partito democratico. Questa volta si è presentato nella veste di supporter del leader Bersani che gli ha espressamente chiesto un suo impegno diretto nelle regioni del nord laddove l'esito del voto per la coalizione del centro sinistra é maggiormente incerto (qui la photo gallery, foto di Mattia Lorenzoni).
E Vicenza ripaga il sindaco di Firenze con lo stesso entusiasmo della prima volta riempiendo il Palafiera in ogni ordine di posti e con molte persone anche questa volta costrette a restare fuori della sala. Renzi si presenta con il suo consueto appeal: fisico asciutto, camicia bianca, giacca blu, una disponibilità impareggiabile nel lasciarsi avvolgere dalla folla che lo abbraccia, si fa fotografare con lui, gli vuole parlare, lo vuole incoraggiare ... Tocca a Meri Ballico candidata al senato e renziana doc a fare gli onori di casa e presentare tutti i candidati alla camera e al senato che siedono sulle poltrone rosse del palco. Fa subito un certo effetto vedere che di quelli che nel recente passato hanno sostenuto sempre il sindaco di Firenze ci sono solo oltre alla Ballico il giovane medico vicentino Filippo Crimì, Alberto Rigon e pochio altrio tra i nomi ... noti. Per il resto è presente una schiera di politici che fino a poche settimane fa vedevamo Renzi come una mina vagante dentro il partito. Ma tant'è, la serata è nel segno del "vogliamoci" bene e dopo gli interventi di Possamai, Ginato e Variati quando tocca a Renzi si capisce subito fin dalle prime battute che il "ragazzo" non ha perso lo smalto dei tempi migliori e va subito in sintonia con un pubblico che sottolinea con lunghi applausi vari passaggi del suo intervento. Dall'analisi spietata di una crisi ineluttabile della Lega alla necessità che il voto di questi scontenti non finisca solo da Grillo ma venga anche catturato dalle proposte programmatiche del Pd. Dalla necessità di coerenza per cui chi fa politica non deve arricchirsi all'appello per un voto utile al Pd, unico partito in grado di avere una proposta seria di governo. Il pubblico lo ama ma stavolta lo applaude anche tutto l'establishment del partito: dalla Moretti a Berlato Sella, dalla Filippin a Fracasso. Si conclude con il solito bagno di folla e poi via verso Padova dove in piazza delle Erbe conclude il suo tour veneto. Rimane nell' aria lasciata dalla sua scià un refren sospirato a più voci: ah, se avesse vinto Renzi!
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