Fism: il referendum è un'occasione per il futuro delle scuole dell'infanzia
Giovedi 19 Ottobre 2017 alle 21:18 | 0 commenti
Riceviamo Stefano Cecchin, presidente della Federazione Italiana delle Scuole Materne, l'interessante riflessione che pubblichiamo: "L'autonomia e lo sviluppo integrale del bambino sono la missione più importante delle scuole dell'infanzia di ispirazione cristiana associate alla FISM. Da oltre vent'anni in Italia è proposta e perseguita come un valore la scuola dell'autonomia, ribadita anche nelle ultime Indicazioni Nazionali La FISM del Veneto ha da tempo avviato una riflessione attenta sulla possibilità che il Veneto possa acquisire forme e condizioni ulteriori di autonomia in particolare quella legata all'istruzione."
"Prescindendo dalle polemiche sollevate - continua la nota - da piuÌ€ parti sull'opportunitaÌ€ di indire il Referendum regionale consultivo sull'autonomia del Veneto, la FISM prende atto che il referendum c'eÌ€ e puoÌ€ diventare un'occasione di crescita della comunitaÌ€ veneta e italiana. La FISM del Veneto, l'organizzazione che associa oltre mille scuole dell'infanzia paritarie di ispirazione cristiana, con 90 mila bambini, i due terzi della popolazione scolastica dai 3 ai 6 anni, su questa condivisa riflessione, vuole evidenziare come il percorso della auspicata autonomia possa produrre una rivoluzione di eccezionale importanza nel sistema dei servizi socio educativi all'infanzia, percheÌ sarebbe valorizzata una originalitaÌ€ storica, politica, sociale e culturale della nostra Regione, quella delle scuole dell'infanzia autonome, presenti in ogni comunitaÌ€, realizzate da parrocchie con il concorso dell'intera comunitaÌ€, da congregazioni religiose, da associazioni genitori e da altri enti no profit spesso sorti per iniziativa di privati benefattori."
"Non deve essere sottovalutato - prosegue il presidente - il contributo volontario e gratuito nelle scuole di tanti cittadini veneti liberi, responsabili e capaci ma considerato come un passaggio sussidiario essenziale in rapporto al bene comune del Paese. EÌ€ stato definito "modello veneto" percheÌ eÌ€ singolare nel panorama italiano per dimensioni, per originalitaÌ€ e per qualitaÌ€. Un governo regionale del sistema valorizzerebbe gli elementi che lo connotano (la partecipazione, la qualitaÌ€ dei servizi), realizzerebbe l'equitaÌ€ di trattamento tra i tutti cittadini che utilizzano il medesimo servizio (le rette) e farebbe conseguire rilevanti economie delle finanze pubbliche."
"È tempo, quindi - sottolinea Cecchin -, che si intraprenda la strada di un modello integrato regionale di servizi socio educativi per l'infanzia, che, naturalmente, deve collocarsi all'interno di un quadro di autonomie di altri settori economici e di servizi, che il positivo esito del Referendum del 22 ottobre prossimo prepotentemente richiederebbe. Il Trentino, regione confinante che ha la competenza primaria sulla scuola, mette a disposizione per i propri bambini oltre 6.000 €/anno, il Veneto può contare invece solo su 1.100 €/anno tra contributi statali, regionali e comunali, il resto viene pagato dai genitori tramite la retta. Non possiamo non ricordare che in Veneto vengono chiuse per mancanza di fondi oltre 10 scuole dell'infanzia all'anno che significano oltre 50 posti di lavoro persi, 500 bambini e famiglie che faticano poi a trovare un servizio sul territorio."
"Bisogna cercare di valorizzare - conclude la nota - la specificitaÌ€ veneta delle scuole dell'infanzia, popolari, comunitarie, di qualitaÌ€, virtuose percheÌ fanno risparmiare moltissimo allo Stato. Si deve credere nel futuro dei bambini delle nostre comunitaÌ€ pretendendo maggiore attenzione alle loro necessitaÌ€ e a quelle delle famiglie ed esercitando percioÌ€ il diritto democratico del voto chiedendo maggiori spazi di autonomia specie per la scuola. Alla Regione del Veneto e in particolare al Presidente Luca Zaia chiediamo che a prescindere dall'esito del referendum venga avviata una trattativa con lo Stato per ottenere la competenza primaria sull'istruzione."
Alcuni dati del settore dei servizi socio educativi all'infanzia del Veneto:
Scuole dell'infanzia:
- paritarie n. 1.047 - bambini n. 83.500 (65%);
- statali n. 585 - bambini n. 45.700 (35%).
Nidi:
- pubblici (dei Comuni) - n. 284 bambini n. 11.500;
- privati (FISM, Coop. ecc) - n. 509 bambini n. 13.200.
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