Opinioni | Categorie: Politica, Fisco

Finanziaria,nuovi sacrifici e costi da basi e Chiesa

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 6 Giugno 2010 alle 09:29 | 0 commenti

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di Luigi Panozzo (seconda parte, dopo la prima e in attesa della terza)
Dopo aver visto quale potrebbe essere uno dei tanti sistemi per avere un fisco più equo al quale contribuire tutti, volenti o nolenti, con la propria parte, vorrei ora suggerire alcuni punti importanti finalizzati al risparmio, ma limitandomi, essendo la materia vastissima, ai casi di privilegio, che sono i più invisi ai cittadini.

Il resto lo lascio agli specialisti pagati dallo stato, anche se "questo" stato pare rivolto più a far pagare ai poveri ciò che, a suon di Costituzione, dovrebbe essere pagato dai ricchi. Ma non è da adesso che destre e sinistre hanno fatto strame del Dettato Costituzionale.

Solo un piccolo avvertimento ai miei eventuali lettori: non avendo a mia disposizione uno stuolo di esperti lautamente pagati che mi snocciolino le cifre come per esempio hanno i ministeri e i partiti (le famose consulenze pagate da noi), mi limiterò a elencare i casi più eclatanti, poi ognuno potrà immaginare con un po' di fantasia l'ammontare delle cifre, comunque sempre megagalattiche. Se non si è capito, le spese che vado ad elencare sono da eliminare, soprattutto quelle che riguardano la chiesa, perché non sono previste dalla Costituzione e, nei pochi casi in cui sono previste per il fatto che discendono dai Patti Lateranensi e Concordato prima e seconda edizione, confliggono enormemente con essa, quindi o eliminiamo quelli o eliminiamo quest'ultima.
Cominciamo con i casi più antipatici, che contemplano fuoriuscite dall'erario a favore di stati esteri.
Stati Uniti d'America: il sito http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm , uno dei tanti, conteggia 113 basi militari americane in Italia. Non è chiaro se siano conteggiate anche le basi NATO o solo quelle americane con copertura NATO, ma non è tanto importante, voglio dare solo un ordine di grandezza, chiarendo che da questo elenco mancano le circa venti basi segrete. Penso che tutti sappiamo che i costi di queste basi pesano sul nostro bilancio con una percentuale del 41% (era 38%, ma Silvio ha voluto graziosamente omaggiare i suoi amici di un + 3%). A quale titolo dobbiamo pagare questa colossale cifra, solo chi potesse visionare i patti segreti potrebbe capirlo. Per noi, che di intese segrete conosciamo solo (buon per noi) quelle d'amore, resta l'amaro in bocca di dover lavorare per mantenere le guerre degli altri, con buona pace delle figure istituzionali che hanno asserito che la nuova base di Vicenza s'ha da fare perché si tratta di opera per la difesa nazionale. Difesa da che? Dall'Orda d'oro forse? Nel caso, saremmo in ritardo di quasi un millennio, mi pare.
Vaticano: questo è il capitolo più doloroso per le nostre tasche, soprattutto perché dal 1984 non esiste più il concetto di religione di stato, e quindi per le spese di culto la "raccolta" andrebbe fatta solo tra i credenti. Invece qui si attinge a piene mani dalla cassa comune, e mentre la classe operaia langue in una crisi tra le più nere che la storia recente ricordi, c'è qualcuno che ingrassa a nostre spese. Voler solo sfiorare l'argomento ci porterebbe via non solo questa, ma anche altre puntate che non voglio scrivere. Basti dire che l'8 x 1000 (poco più di un miliardo di euro l'anno), considerato da molti l'unica "tassa sulla religione" che il cittadino italiano è chiamato a pagare, in realtà costituisce una piccolissima briciola rispetto a tutto il resto, la puntina della punta dell'iceberg, per farsi un'idea.
La sola ora di religione nelle scuole pubbliche costa all'erario circa un miliardo di euro all'anno, con una antipatica disparità tra insegnanti, di trattamento economico e normativo; con l'antipatica ingerenza dei vescovi che hanno facoltà di nomina degli insegnanti. La lotta per le investiture non ci ha insegnato niente.
Scuole cattoliche, università cattoliche, sanità cattolica convenzionata, euro a volontà, anzi, a cascata, con relativa diminuzione dei finanziamenti a scuola pubblica, università pubblica, ricerca e sanità pubblica.
L'8% (per cento, questo) degli oneri di urbanizzazione primaria i comuni lo versano alle diocesi. L'ammontare totale per l'Italia sembra superare di un bel po' un altro miliardo di euro l'anno, anche se i dati esatti si fa fatica ad averli.
Cappellani militari, cappellani carcerari, cappellani ospedalieri, costi altissimi che coprono un servizio imposto dalla chiesa, accettato supinamente dai nostri politici sempre proni al suo volere.
Lo stato ha concesso disonestamente la possibilità ai cittadini di detrarre dall'ammontare delle tasse tutte le donazioni alle diocesi: un colpo mortale all'erario.
La chiesa possiede il 20% dei beni immobili in Italia. Che pagasse l'ICI su un solo edificio? Che pagasse l'IRPEF? No, sono considerati tutti edifici adibiti al culto, quindi esenti. Anche quelli che sono stati trasformati in alberghi, e sono molti, dove una ricevuta che sia una non si riesce ad ottenerla. Quindi altra evasione, quindi concorrenza sleale nei confronti degli albergatori che pagano le tasse. Vien da chiedersi se almeno pagano su quella miriade di abitazioni date in locazione a partiti e uomini politici. Forse no, il mensile è troppo ridotto per motivi innominabili.
Lo stato paga il 40% sulla costruzione di chiese nuove e sui restauri di quelle vecchie. Calcolando il numero di chiese esistenti in Italia, a centinaia di migliaia, s'immagini il lettore le cifre colossali che vanno ad incidere sul reddito dei poveri lavoratori italiani che le tasse le pagano tutte.
Un'ultima notizia non ancora confermata: sembra che la chiesa cattolica paghi (con i nostri soldi) uno stipendio ai moltissimi pope ortodossi presenti in Italia per la cura d'anime dei lavoratori immigrati dai paesi dell'est. Anche quelli dobbiamo mantenere. Spero che se c'è un lettore di parte cattolica che legge, possa confermare o meno questa notizia sorprendente (non tanto per chi conosce la posizione vaticana in merito al "problema" dello scisma più antico).
Ovviamente ho tralasciato gli affari più sporchi ai quali il Vaticano si dedica mediante lo IOR; ho tralasciato quelle inconfessabili alleanze di cui si può solo sussurrare; ho tralasciato anche altre situazioni inconfessabili e scabrose di attualità che non fanno parte dell'argomento; ho tralasciato le forme di potere che il Vaticano esercita sullo stato italiano e non solo attraverso gli ordini e le società semisegrete (Sovrano Militare Ordine di Malta, Opus Dei, Comunione e Liberazione, Compagnia delle Opere, ecc. ecc. ecc.).
Come dire: ma questa è un'altra storia.
(segue)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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