Filippo Gregori a Peroni sulla prostituzione: il ruolo di associazioni e gruppi di volontariato
Domenica 6 Febbraio 2011 alle 15:57 | 1 commenti
Riceviamo da Filippo Gregori, uno dei portavoce del Presidio Permanente No dal Molin, e pubblichiamo.
Gentile direttore questo è il testo che chiedo possa essere pubblicato a commento della risposta di Enrico Peroni a Irene Rui:
"Posso capire le tue difficoltà , non capisco la tua reazione ... la nota e l'intervista che ti riguarda parla esplicitamente di reato della prostituzione come cosa più auspicabile. Senza entrare nel merito, ci sono associazioni, gruppi di volontariato e strutture già esistenti che lavorano e aiutano chi finisce o e' costretto sulla strada.
Esiste anche un sindacato delle o degli sexworkers che cerca di tutelare chi sceglie di prostituirsi.Â
Andare a fondo di questa problematica che crea sicuramente tensioni sociali non è semplice, però è doveroso. Visti questi presupposti, mi chiedo quanto difficile possa essere per un'amministrazione pensare a soluzioni alternative che non si limitino all'ennesima ordinanza restrittiva. Il coinvolgimento di altre realtà può sicuramente portare nuova luce dove al momento esiste solo buio profondo.Un consiglio amichevole per te, per quanto difficile, preservare la propria vita privata è anche difendere la propria dignità e l'intima lotta per l'emancipazione che stai portando avanti non merita di essere svenduta pubblicamente.
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In merito alla mia battaglia di emancipazione personale vivo orgogliosamente la visibilità perché credo che solo in questo modo tanti/e altri/e omosessuali possano riuscire a vivere serenamente la propria. Diciamo che come in ogni battaglia di liberazione (della donna, delle minoranze etniche, dei neri negli USA) pochi combattono per il bene di tutti. Non a caso nelle associazioni gay italiane ed in generale mondiali l invito principale ai militanti è quello alla visibilità.
Quanti più gay e lesbiche saranno visibili, tanto più l omosessualità sarà accettata da tutti e quindi prima conquisteremo la parificazione dei diritti.
Un caro saluto
Enrico