Filippin: rinnovare o partito del nord sarà un feticcio
Sabato 17 Aprile 2010 alle 02:35 | non commentabile
Rosanna Filippin -   "Con la vittoria di Zaia si apre un nuovo ciclo politico. E ora il Pd ha il dovere di trovare parole nuove per parlare agli elettori del Nord. Non è il momento dell'abbandono e dei passi indietro. È il momento di rimettersi al lavoro". Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd, indica con queste parole la strada da percorrere per il Partito Democratico.
"C'è un lavoro profondo da fare, se si vuole riuscire a sfidare una Lega che non è più solo il partito della paura, ma forse è piuttosto diventata il partito della rassicurazione. L'identità del Pd non riesce ad apparire chiara e netta. Non si può rappresentare il cambiamento, se non si riesce a parlare ai ceti produttivi, alle regioni più moderne del paese, alle nuove generazioni. E il nodo non può nemmeno essere solo quello organizzativo. Senza un'identità veramente rinnovata, il Partito del Nord resterebbe solo un feticcio organizzativo. Un'illusione di cui il Pd non ha bisogno".
Filippo Penati, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ha commentato così la situazione nazionale: "C'è un'affinità tra le situazioni della Lombardia e del Veneto. Il Pd ha ottenuto un risultato che non ci soddisfa. Ma il Partito Democratico ha perso dove la sconfitta era annunciata. Dove non è stato così, come in Piemonte, la sfida è stata combattuta sino alla fine e persa solo per una manciata di voti. Serve un partito federale, ma con un punto fermo: il federalismo serve ad unire, non a dividere".
Laura Puppato, neo capogruppo del Pd in Consiglio Regionale, ha fatto un appello all'unità : "Il Pd ha alcune lezioni da trarre dal risultato elettorale. Una di queste è l'importanza di ascoltare i territori e chi nei territori lavora. Il ricorso alle primarie, infatti, è un filo conduttore che lega le esperienze vincenti dalla Puglia a Venezia. L'impegno deve essere di tutti per un lavoro corale".