Filippi alla corde: stritolato anche da amici e nemici
Lunedi 21 Febbraio 2011 alle 21:38 | 4 commenti
Abbiamo provato a sentire Alberto Filippi dopo l'affondo odierno di Franca Equizi, ma il senatore e imprenditore della Lega Nord non è molto propenso a rilasciare commenti oltre quelli di un rinvio alle sue ultime dichiarazioni a VicenzaPiu.com.
Ma l'affondo odierno non può aver lasciato indifferente il senatore della Lega Nord, fino a poco tempo fa astro nascente del suo partito.
Ora, questa è la sensazione che ci ha trasmesso nei tempi più vicini e anche oggi al telefono, semplicemente "stritolato" da una politica ("è ancora giusto chiamarla così se opera per vendette e ripicche e se gli amici per opportunismo non si distinguono dai nemici?", sembra chiedersi Filippi) che gli appare sempre più lontana dal mondo d'origine, quello imprenditoriale.Â
E se solo imprenditore fosse rimasto oggi non sarebbe certo nel tourbillon delle polemiche e dei sospetti che lui vuole ancora allontanare con la ben nota affermazione: "Venderò prima che arrivino le licenze, ci rimetterò ma dimostrerò di non aver usato la politica per vantaggi personali, anzi!".
Ma, ci chiediamo noi, ferma restando l'attenzione all'evoluzione dei fatti e delle interpretazioni, che anche oggi abbiamo copiosamente e puntualmente riportato, quelle licenze, di cui è accusato di aver accelerato se non sollecitato il cammino, gli arriverebbero se rimanesse proprietario dei terreni in attesa di "specularci", come pure sarebbe normale che un imprenditore facesse, sempre purchè non infranga le leggi?
La nostra risposta è "No, le licenze non gli arriveranno!". Non solo perchè sono ben chiari e numerosi, oltre ai suoi personali errori, i suoi 'nemici' (politici e lobbisti), quelli che hanno contribuito ad alimentare le polemiche, anche da paladini del piccolo commercio a fianco di associazioni le cui quote più rilevanti sono pagate dal grande commercio.
Le licenze non gli arriveranno mai anche perchè ora la notorietà del caso e i riflettori puntati, AnnoZero docet, lo impediscono. Salvo che Zaia & c. non vogliano passare da masochisti dimostrando da soli che la Lega Nord è intrisa proprio di quel "marcio da potere" sulla cui evidenziazione sta lavorando la troupe di Santoro a livello nazionale, ma contro cui dicono di voler combattere anche i "rottamatori ribelli" di casa nostra, Grande e Lovat, sia pure vicini come erano e sono a un altro senatore, Paolo Franco, che certo non ci ha rimesso nel vendere i suoi terreni ex industriali a chi costruirà il nuovo Lidl.
E Filippi cosa può fare? Più che il grande gesto (ma ora obbligato) di vendere subito e senza plusvalenze drogate dalla speculazione denunciata oggi ufficialmente da Franca Equizi, lontana però dal potersi realizzare, sic stantibus rebus (così stando le cose, n.d.r.), il senatore dovrebbe avere il grande coraggio di dare una mano ai leghisti convinti.
Si faccia intervistare da AnnoZero, o da chi vuole lui, e racconti come è fatta una parte della Lega, quella dei potenti, ormai più romani dei trasteverini, come, ad esempio, la "serenissima" (dall'autostrada che ha presieduto) Manuela Dal Lago e l'anti crucchi Stefano Stefani, ex CrediEuronord, ex Ciet, ex tante cose. E dia così una sgrullata al sistema che ha intaccato anche i "duri e puri" col fazzoletto verde, ma con la coscienza fatta di schei.
Servirebbe ai leghisti che ancora ci credono nella legalità e a chi, come al sottoscritto, non è leghista ma vorrebbe tornare a credere alla politica.
Ma servirebbe anche a lui, ad Alberto Filippi, che altrimenti da questa storia subirà solo danni economici e politici.
Nel sud, mi perdoni senatore, direbbero di lei: "cornuto e mazziato!".
Nè Filippi, nè Marcigaglia, nè Franco hanno mai smentito quello che abbiamo scritto.
Questo non vuol dire che siamo depositari della verità, ma l`unica nostra verità è che consentiamo a tutti, senza filtro, di scrivere la loro, perchè la discussione e lo scambio libero di informazioni è quello che ci contraddistingue di... Più. Grazie per il suo intervento che, ripetiamo, è stato pubblicato subito senza neanche un filtro dell`amministratore del sito (cosa che, comunque, ci riserviamo nel caso di testi illeciti.
Ma il suo e, speriamo, i nostri sono più che urbani.
Filippi avrebbe acquistato comunque quei terreni agricoli se non avesse avuto la certezza che sarebbero comunque diventati edificabili?
Chi in provincia all.epoca era nella posizione di poter garantire a FIlippi la tranquillità dell.operazione?
Chi in provincia ha promosso e sostenuto il CIS e l.acquisto dei terreni a Montebello insieme a Filippi?
Che interesse poteva avere la provincia dall.acquistare terreni agricoli? Conveniva alla provincia?
Rispondente a queste domande e troverete i compari dell.affare!!!
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C è una bella differenza tra la speculazione sostanziale del pseudolighista affarista (gira col fazzoletto verde ma si vergnogna di mettere il simbolo della lega sul retro della suo macchinone super-SUV) e laffare onesto e corretto del sen. Franco. Franco aveva un fabbricato artigianale-commerciale prossimo al centro storico che ha trasformato in un piccolo supermercato di paese (cemento al posto di cemento).
Filippi ha comperato un ENORME TERRENO AGRICOLO SAPENDO di poterlo trasformare in commerciale e, adesso che il velo steso sulla speculazione si è sollevato, sta tentando di rifilarlo a qualcun altro, senza rimetterci.
Potrebbe essere IKEA?
IKEA sta cercando un sito tra Verona e Vicenza (esattamente a metà strada tra le sedi di Padova e Brescia) prossimo ad un importante casello (il nuovo casello di Montecchio sarà li a due passi), guarda caso al crocevia di due importanti arterie stradali (la A4 e la prossima PEDEMONTANA).
Di sicuro se compera IKEA o qualche altro mediatore di fiducia Fillippi non ci rimetterà di sicuro.
Con chi si era accordato Filipi prima di acquistare il terreno?? Chiedetevi questo e chiedetelo ai gerontocrati leghisti. Di sicuro non sono peggio di Galan e compagnia, che hanno in progetto 4 megacentri commerciali nel Veneto!!!