Fiere dell'oro, dopo Vicenza e Rimini Ieg sposa Arezzo
Venerdi 10 Febbraio 2017 alle 07:48 | 0 commenti
«Un’operazione di grande intelligenza e visione strategica che avvantaggia l’intero sistema Italia». Il sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto non ha dubbi: «L’accordo tra Vicenza, Rimini e Arezzo mette la nostra gioielleria, che è la migliore, nella condizione di sbaragliare la concorrenza. Anche nell’interesse dei territori che non si sono attaccati al campanile, ma hanno saputo mettere a sistema tutti i loro punti di forza». L’accordo a cui si riferisce Scalfarotto è quello siglato ieri a Roma tra Italian Exhibition Group (Ieg) - la società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza - e Arezzo Fiere e Congressi, che ha dato vita ad un’unica organizzazione italiana per le manifestazioni del settore orafo-gioielliero.
Ieg, oltre ad organizzare le tre edizioni di Vicenza Oro(una a gennaio, la seconda a settembre, la terza a Dubai in novembre) gestirà l’organizzazione diOroArezzo e Gold Italy, già a partire dalle prossime edizioni che si svolgeranno a maggio e a ottobre ad Arezzo. Dal 2019, inoltre, Arezzo Fiere e Congressi potrà entrare nella compagine societaria di Ieg, ricevendo, quale controprestazione della cessione dei marchi, quote azionarie per un valore definito secondo criteri condivisi. L’accordo rappresenta la prosecuzione di quanto siglato nel 2016 tra le fiere di Vicenza e Arezzo sull’armonizzazione del calendario fieristico. Con la nascita di una organizzazione unica viene fornita «una nuova prospettiva al rilancio dell’export», ha detto il presidente di Arezzo Fiere Andrea Boldi. «Operazione importante perché rafforza la missione di Italian Exhibition Group: fungere da polo aggregatore per altre realtà e contribuire al potenziamento del sistema fieristico italiano», ha aggiunto Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg, mentre per il vice-presidente Matteo Marzotto, già presidente di Fiera di Vicenza, «passo dopo passo, siamo riusciti a trovare la giusta calibratura, accompagnati dall’importante appoggio del Mise e delle altre istituzioni coinvolte». Il settore orafo-gioielliero italiano è il più importante in Europa per qualità della produzione, design e innovazione tecnologica. Conta circa 10mila imprese e 40mila addetti, nel 2015 ha generato un fatturato di oltre 7 miliardi di euro, un export di 6,5 miliardi e un saldo commerciale positivo di 4,2 miliardi. Nei primi 10 mesi del 2016 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro. Nelle 5 manifestazioni che ora fanno parte di un’unica piattaforma saranno ospitati circa 5mila espositori, provenienti da tutti i distretti orafi italiani e da oltre 30 Paesi, e più di 80mila visitatori professionali, il 50% dei quali provenienti da 130 Paesi.
Di Katy Mandurino, da Il Sole 24 Ore
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