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Fidel Castro, l’ultima dittatura occidentale

Di Citizen Writers Sabato 26 Novembre 2016 alle 18:48 | 0 commenti

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Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo
Non verseremo certamente lacrime sull’ultima icona della rivoluzione comunista: su Fidel Castro ultimo figlio del totalitarismo novecentesco, quello nato sulla prospettiva marxista.-leninista che dall’ottobre del 1917 ha vessato il mondo, parlando di ideali nei quali era anche possibile assentire, ma che li ha costruii negando dignità all’uomo, al suo pensiero...alla sua libertà. Il coro dei politicamente corretti ancora una volta si leverà per osannare chi ha impedito la libertà ai cittadini di Cuba, altro non ha fatto che sostituirsi ad una dittatura con un’altra dittatura. Agì e propagandò la sua azione anche violenta contro un regime corrotto, e lo sostituì non con una democrazia dove il popolo sovrano decide i suoi destini, ma dove, secondo i principi leniniani del centralismo democratico, in realtà il comando di un partito unico, ha costretto con la violenza, il carcere, come ben insegnarono Lenin e Stalin.

Imprigionò nei gulag cubani migliaia di cittadini, colpevoli soprattutto di non avere il pensiero unico, quello che il dominio prestabilisce e al quale chiede adesione incondizionata. Nell’onda di speranza di cambiamento a partire dal 1968, il comunismo ha fatto in Europa e particolarmente in Italia, la parte dell’orso(invasione della Cecoslovacchia), facendo finta di negare il comunismo sovietico, ma modellandosi su quello eguale di Fidel Castro. Il Dittatore, perché mai fu veramente voluto in una dialettica democratica-parlamentare, esercitò il suo dominio su tutto, fornendo anche, così si è detto, una grande assistenza sanitaria e una “buona scuola”, ma non risulta che Cuba sia il paese di Bengodi, come vociferavano i comunisti italiani per l’URSS. Tutto era affidato a pochi eletti, tra cui i familiari (Raul Castro) e amici, Che Guevara; la propaganda faceva la melina al potere e la sua eco si udiva perfino a Vicenza.

Fu Castro con l’interessato aiuto dell’URSS e non certo gli USA, ricordino i pacifisti vicentini, a mettere il mondo sull’orlo di un conflitto nucleare e lo fece con l’insipienza tipica di coloro che pensano sempre e solo a se stessi e alle loro idee, egoismo politico.
La saggezza di altrui, in primiis gli stessi Stati Uniti evitarono il peggio, ma nessun kompagno ancora oggi stigmatizza quello che è accaduto, come al solito hanno memoria corta.
Cuba intanto riusciva, grave alla coltivazione intensiva di canna da zucchero a fornire l’URSS di “dolce”, ma non ad eliminare i gulag siberiani e quelli di casa sua. Il totalitarismo  peggiore, il grande male del Novecento, non si è espresso  solo nei Lager, dove veniva negata la vita stessa degli uomini non conformi al dominio, ma anche in quella che negava la stessa possibilità di pensare in modo diverso dal potere.  I milioni di morti causati dal totalitarismo comunista , purtroppo ancora sogno di diversi cittadini italiani che non sanno che cosa sia la democrazia, sono lì a ricordarcelo, ma sempre i compagni fanno finta di niente, ignorano e sono solo pronti a gettarsi con veemenza contro chi non la pensa come loro, ovvero si deve essere politically correct; a Vicenza far finta di apprezzare il parco della Pace al quale nemmeno Variati crede.
Fidel Castro, ammalato, fece il gran rifiuto del potere, così la retorica di regime degli intellettuali corretti propalò. In realtà affidò il potere al fratello, una continuità che  dinastica. Certo cercò, dopo la caduta del Muro di Berlino, altra corretta costruzione ideologica, di trovare altre vie, avendo perduto l’appoggio della Russia, morta l’URSS, ma non il comunismo.
Molti, tra cui  tre papi hanno cercato di riammettere Cuba nell’ambito delle nazioni “democratiche”, non ci sono riusciti, perché a Cuba domina ancora la famiglia Castro, come il Corea quella dell’altro dittatore comunista.
Forse il grande errore di Castro alla fine è stato quello di non essere riuscito, probabilmente non ha voluto, il vero transito di Cuba alla democrazia. Ora questo sarà possibile? Lo speriamo, dopo che, esaurite le tante lacrime di coccodrillo degli intellettuali affezionati, dall’Italia però, al dittatore cubano, i cittadini dell’isola caraibica sapranno scrollarsi di dosso l’ultima dittatura occidentale.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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