Festival Biblico: oltre 35mila presenze, una sfida vinta per la settima volta
Mercoledi 1 Giugno 2011 alle 12:17 | 0 commenti
Festival Biblico - Non nascondono la soddisfazione gli organizzatori del Festival Biblico - la Società San Paolo e la Diocesi di Vicenza - davanti ai dati di affluenza alla VII edizione della manifestazione, intitolata "di Generazione in Generazione". Oltre 35mila le presenze finora registrate, ma alcune delle 12 mostre proposte nell'ambito del Festival sono ancora aperte al pubblico e la cifra non tiene conto dei visitatori che si aggiungeranno in questi giorni.
Pare dunque vinta anche quest'anno la sfida di portare la Bibbia nella piazza e per le strade, nei luoghi della quotidianità dove si svolge la vita di ogni giorno, attraverso una molteplicità di linguaggi capaci di parlare a ogni ambito dell'esperienza.
Radicamento sul territorio e respiro internazionale - Se da un lato il Festival ha dimostrato un sempre maggiore radicamento nel territorio berico, con la partecipazione di otto centri della Diocesi protagonisti delle prime giornate della manifestazione, dall'altro il suo respiro si fa sempre più ampio attraverso la presenza di ospiti internazionali: dal premio Nobel per la Pace ed ex presidente polacco Lech Walesa allo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, fino all'islamologo egiziano Samir Khalil Samir, all'archeologo israeliano Dan Bahat e al priore di Tibhirine Jean-Marie Lassausse. Un'impressione confermata dal cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e protagonista della lectio inaugurale del Festival, che ha dichiarato: «Sono felicissimo di vedere che questo Festival, da piccolo germoglio, è diventato un albero forte, dalle tantissime ramificazioni. Anzi, dirò di più: questo Festival è un modello ora pronto da esportare all'estero».
Espressione di una fede che incentiva il dialogo e non la chiusura, la manifestazione berica vede nella Bibbia un crocevia ineludibile per l'incontro tra credenti e non credenti (il concerto principale è stato affidato a Eugenio Finardi e Luca Bassanese), e tra fedeli di ogni credo, così da ospitare la presenza di rabbini, pastore, testimoni del cammino ecumenico e un convegno interreligioso. Senza timore del confronto. Poiché, se è vero - come riteneva il santo papa Gregorio Magno - che la Bibbia è la lettera d'amore di Dio agli uomini, allora essa va recapitata realmente a tutti. Senza preclusioni.
Bibbia e valori, il nuovo volto dell'investimento - Sono stati oltre 130 i soggetti coinvolti in questa edizione del Festival, dagli enti promotori alle pubbliche amministrazioni e alle tantissime realtà parrocchiali, culturali e associative, per passare al sostegno di oltre 20 testate giornalistiche locali e nazionali e arrivare, infine, a un gruppo di 40 imprese venete che garantiscono oltre la metà di un budget economico ulteriormente accresciuto da servizi e forniture gratuite. Un sostegno decisivo, in una congiuntura di grave crisi per il finanziamento degli eventi culturali, ulteriormente aggravata nel vicentino dai danni provocati dall'alluvione dello scorso autunno. «Balza all'occhio - sottolinea Guido Zovico, responsabile fund raising e sponsoring della manifestazione - il grande apporto economico derivante dai soggetti privati per un evento che parla e racconta la Bibbia come elemento e alimento essenziale per l'uomo, anche non credente. Per le imprese, quindi, non ci sono atleti o star televisive da "abbracciare" con il proprio logo, ma più semplicemente c'è da condividere una proposta che offre a tutti un'opportunità di conoscenza, confronto, scoperta, divertimento e condivisione».
In dialogo con l'attualità , verso il tema dell'edizione 2012 - Durante il suo incontro con il pubblico, lo scrittore Tahar Ben Jelloun ha ricordato che «il poeta, anche se non parla di politica, trasmette un modo rivoluzionario di vedere il mondo. Perché ha la capacità di vedere un mondo che è al di là del mondo visibile». Di "rivoluzioni" necessarie ha parlato anche il premio Nobel per la Pace Lech Walesa arringando circa 2.500 persone accorse in Piazza dei Signori per ascoltarlo. «Da rivoluzionario - ha confessato il fondatore di Solidarnosc - non ho ancora trovato la risposta a tre interrogativi. Qual è la politica economica più giusta per l'oggi, ad esempio. Certamente il mercato libero, ma non il capitalismo attuale: quale, dunque? La seconda domanda: la democrazia è ancora sufficiente, visto che viene intesa solo dal punto di vista dei diritti, mentre occorrerebbe recuperare il senso del dovere? Infine: su quali basi fondare l'unità dell'Europa? La libertà ? Non basta,da sola porta l'uomo all'autodistruzione. I valori? Certo, ma chi ne definisce una scala?».
Stimolati da questi interrogativi, gli organizzatori del Festival si sono rivolti verso un tema tipicamente biblico per far sì che l'edizione 2012 prosegua la riflessione su queste questioni. "La paura e la speranza" sarà dunque il tema dell'ottava edizione che si svolgerà , come di consueto, nell'ultima settimana del prossimo maggio.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.