Fermato bracconiere a Mason: rinvenuto un vero e proprio arsenale
Mercoledi 16 Gennaio 2013 alle 14:07 | 0 commenti
Comitato Protezionista Vicenza - Da tempo alla sede ENPA di Vicenza giungevano segnalazioni su quel domicilio di Mason. Urgeva un controllo, cani detenuti in modo non conforme, colpi d'arma da fuoco sparati a qualsiasi orario provenienti dall'abitazione, uccelli da richiamo posizionati intorno a casa, strani giri di autovetture. Sabato 12 gennaio, mattina, un nucleo di Guardie Zoofile di ENPA e LAC, impegnate in quella zona in un normale controllo di animali d'affezione, hanno deciso di verificare le segnalazioni.
Alle ore 8,00 circa gli agenti, giunti sul posto, hanno notato che effettivamente i richiami erano appesi agli alberi intorno all'abitazione segnalata, si sono appostati, hanno notato il cacciatore che girava intorno a casa con il fucile da caccia in mano.
Sono rimasti immobili, acquattati in attesa che sparasse per intervenire, ma non è successo, è rientrato e dopo ancora una mezz'ora, è uscito nuvamente, ha ritirato i richiami è ha scaricato l'arma.Â
A questo punto le Guardie hanno deciso di intervenire per contestargli il reato contravvenzionale di caccia in zona vietata, e per verificare se fosse in regola con i documenti. Il cacciatore identificato come D. N. residente a Mason è risultato in regola con i documenti per esercitare la caccia, ma solo con quelli.
Alle pressioni delle Guardie Zoofile, che sono entrate in casa, il cacciatore non ha resistito, con una scusa si è allontanato, poi immaginando di non essere visto ha tentato maldestramente di occultare alcune prove delle sue malefatte, mettendo in atto una rocambolesca fuga nella parte retrostante l'abitazione.
Le Guardie Zoofile dal primo piano dell'abitazione, lo hanno notato correre all'impazzata nel campo retrostante con delle gabbie da richiamo in mano, per una cinquantina di metri per poi lanciarle oltre una siepe. Giunte sul posto, le Guardie, hanno rinvenuto una gabbia trappola, e altre tre gabbiette, con all'interno quattro pettirossi, di cui uno morente a causa della rovinosa caduta.
Conseguentemente vista la situazione, hanno chiesto l'intervento della Polizia Provinciale, arrivata sul posto in meno di quindici minuti.
La successiva perquisizione eseguita dagli Agenti della Provincia ha messo in luce che il bracconiere era organizzato per questa attività . Oltre alla gabbia trappola, sono stati sequestrati una decina di archetti, delle trappole micidiali per i piccoli passeriformi, ai quali nel momento dello scatto vengono spezzate le zampette le ali o il collo, dei fucili incustoditi, un richiamo elettroacustico, oltre ad uccelli da richiamo non inanellati.
Alla fine il bracconiere ha collezionato svariate sanzioni amministrative, e alcune denunce penali,
tra le quali una 544 bis, che prevede una sanzione fino a ventimila euro o il carcere fino a diciotto mesi. "Se corrisponde al vero che questa segnalazione è arrivata dai cacciatori sono particolarmente soddisfatto, in quanto notoriamente non lasciano trapelare nulla, ha dichiarato Renzo Rizzi portavoce del CPV, aggiungendo: Indipendentemente dalle diverse ideologie, credo sia indispensabile che queste associazioni prendano finalmente la scopa e facciano pulizia al loro interno, i bracconieri sono il male di tutti".
"Un plauso va alla precisa operazione della polizia provinciale, che con professionalità e una buona dose di psicologia ha fatto il suo lavoro, nell'interesse della comunità ".
"Questo modo di lavorare fa bene al morale di tutti, non dimenticando che può rimpinguare le magre casse delle amministrazioni, prendendo i danari a chi stà facendo dei danni dolosamente".
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