Fermata in Fiera dell'Alta Velocità, Ciambetti candidato sindaco di Vicenza da Lega Nord: serve il dialogo con i comuni contermini e si faccia bretella per alleggerire S. Agostino
Domenica 17 Dicembre 2017 alle 14:05 | 0 commenti
Ciambetti: "La fermata zona Fiera dell'Alta Velocità impone il dialogo con i comuni contermini mentre è urgente riprogettare e aprire i cantieri della bretella Sant'Agostino-Arcugnano-Altavilla e Tangenziale Sud"
"Visti da destra o da sinistra i problemi sono gli stessi e purtroppo sono anche veramente pesanti. La Vicenza che l'attuale maggioranza di governo cittadino lascia in eredità ai prossimi amministratori è, a dir poco, un groviglio di problemi". Così dichiara, nella nota che pubblichiamo, Roberto Ciambetti, candidato sindaco della Lega Nord impegnato in questi giorni "a stendere una mappa delle questioni irrisolte e dei punti critici per chiunque sarà sindaco".
"L'Alta Velocità approvata in Consiglio comunale - ha spiegato Ciambetti -, con tanto di corollario di possibili ipotesi urbanistiche legate più che alla sistemazione viabilistica alle esigenze di qualche elettore, condizionerà la vita cittadina almeno per il prossimo decennio se salteranno fuori gli 805 milioni necessari per realizzare il tratto vicentino: giustamente Manuela Dal Lago ha sottolineato che al momento è stato stanziato solo il 18,63 per cento del costo dell'opera, 150 milioni, ma mi sorprende che il Consiglio comunale nella sua fretta di fine mandato non abbia riflettuto su alcune conseguenze dell'operazione AV. L'ipotesi di una fermata in zona Fiera, ad esempio, impone un coordinamento forte e una concertazione con i Comuni di Creazzo, Altavilla, Sovizzo, Montecchio Maggiore, perché quella che oggi è vista come semplice stazione minore di servizio in realtà ha tutte le carte in regola per diventare il grande punto di riferimento della mobilità merci e persone dell'ovest vicentino, coinvolgendo non solo il quartiere fieristico ma tutta l'area, anche di Vicenza, che su esso può gravitare: San Lazzaro, Ponte Alto, Ferrovieri e Sant'Agostino. Quella fermata può diventare un'occasione per l'intera città e per la rivalorizzazione dell'intera zona ovest o può trasformarsi in un incubo: considerati gli sventramenti dell'Alta Velocità il nodo non è affatto da sottovalutare e pretende scelte strategiche di straordinaria rilevanza. Attendendo lo stanziamento degli rimanenti 655 milioni mancanti per l'Alta Velocità , scendendo nel concreto e in lavori che si possono cantierare con maggior realismo - continua Ciambetti - diciamo che da anni il quartiere di Sant'Agostino attende una soluzione al suo problema viabilistico visto che nelle ore di punta si superano i duemila veicoli l'ora su una strada che non può sopportare quel traffico tanto che già nel 2004 la Padova-Brescia aveva presentato un progetto per la bretella di collegamento tra Altavilla e Arcugnano e la Tangenziale Sud di Vicenza, un tracciato che libererebbe dal traffico pesante viale Sant'Agostino, previsto nel piano economico dell'autostrada con una spesa ipotizzata di circa 15 milioni e previsione di apertura dei cantieri nel 2023, cioè troppo lontano nel tempo. E' vero che bisogna rifare il progetto perché quello del 2004 è obsoleto e non tiene conto degli ultimi sviluppi nell'area, ma è verissimo che qui si sta perdendo tempo davanti a un problema che poteva già essere non dico risolto ma avviato alla soluzione: tutti i candidati e tutte le forze politiche devono prendere l'impegno con i cittadini per la realizzazione di questa bretella e, dunque, per fare squadra comune con la società autostradale. Ripeto: i problemi visti da destra o da sinistra non cambiano. Se c'è una soluzione, e nel caso di Sant'Agostino c'è, la si percorra con senso pragmatico e senza indossare casacche di questa o quella squadra, ma si giochi per il bene comune. Non è retorica: è pragmatismo. Per questo, con disincantato pragmatismo, mi chiedo - conclude Ciambetti - perché su faccende come il business del Fondo Immobiliare o l'Alta Velocità si sia data una impressionante accelerazione mentre su questioni che potevano essere avviate alla soluzione da tempo non si sia fatto nulla: Sant'Agostino è un caso esemplare di, sospetta, inerzia che dimostra quanto lontani si sia da una revisione profonda delle politiche viabilistiche, di trasporto, ma anche urbanistiche e strutturali a servizio dei cittadini"
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