Fenomenologia dell'iSantino
Lunedi 28 Gennaio 2013 alle 19:02 | 0 commenti
La storia del santino elettorale del candidato vicentino alle politiche Alberto Filippi ha fatto il giro dei media. Addirittura sabato 26 gennaio la notizia, comparsa due giorni prima su Vicenzapiu.com, è stata ripresa e rilanciata da Repubblica a pagina 11 con un "box" di Alessandra Longo. Quel numero di telefono messo a bella disposizione dei potenziali interessati ha fatto parlare di sé: potenza dell'iSantino.
Preso così com'è il gesto di Filippi è una iniziativa interessante perché rende bene l'impressione di una persona che ha intenzione di aprirsi alle proposte e ai suggerimenti degli elettori e che è pronto ad affrontare le critiche  anche da una parte del vecchio Carroccio in cui il cursus di Filippi ha avuto alti, bassi sfociati nell'espulsione dalla Lega voluta dai santoni come Dal Lago e Stefani, oggi non certo nelle grazie di Maroni e Tosi, i riferimenti di Filippi nel suo secondo mandato. Ovviamente sarà il futuro a dare un responso. Ma c'è una questione di fondo che va tenuta a mente. L'avvento dei social media ha inevitabilmebnte spostato una parte del dibattito politico non tanto sui contenuti e sulla storia delle formazioni in gioco, besì sulle modalità con cui questi soggetti danno diffusione delle proprie idee. Nella comunicazione e specie nel marketing contenuto e contenitore tendono ad identificarsi; molti esperti lo considerano nella natura delle cose. Per troppi avere un iPhone è più importante di ciò che attraverso l'Iphone si dice. «È uno strumento come un altro» si sente spesso obiettare. Sbagliato, lo strumento non è mai neutrale. Come non lo è la tecnica e come non lo è la tecnica politica. George Orwell spiegava con lucidità spietata che il potere non è un mezzo, ma è un fine. E in un mondo in cui si tende a pensare che il fine giustifichi il mezzo sta a Filippi e al suo iSantino usarlo non solo come strumento per un partito che si rifà a credi molto più tradizionali. Per quanto non amati certo da chi scrive per La Repubblica, che, pure, obiettivamente ha segnalato quanto VicenzaPiù aveva notato. Un motivo in più per il candidato de La Destra per non farci pentire di averlo in qualche modo ... promosso.
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