Farsa "centro Tosano": stasera seconda parte al consiglio comunale di Arzignano
Lunedi 26 Settembre 2011 alle 22:30 | 0 commenti
Franca Equizi, Ex militante della Lega Nord - Stasera in consiglio comunale ad Arzignano va in onda (quando leggerete: è andata in onda, n.d.r.) la seconda parte della farsa "Nuovo centro commerciale Tosano" (foto d'archivio). Il primo tragicomico atto, al quale ho assistito invitata da alcuni cittadini, è andato in scena una decina di giorni fa con la coreografia del corteo dei commercianti contrari al nuovo insediamento. Il consigliere del Pdl Andrea Pellizzari (è anche assessore provinciale) ha chiesto e ottenuto, quella sera, di porre in votazione la sospensiva della delibera riguardante l'adozione della variante del piano degli interventi meglio nota come delibera del centro commerciale Tosano.
La maggioranza, secondo me con grande fantasia interpretativa dei regolamenti, tramite il Pellizzari ha sostenuto che, essendosi dimesso un consigliere comunale, era necessario garantire al subentrante il diritto di votare il tanto contestato piano urbanistico. In sala è scoppiato il finimondo, la minoranza ha lasciato l'aula e la maggior parte del pubblico presente ha cominciato a protestare. Ovviamente la proposta è passata e il consiglio è proseguito con discussione e voto di altri oggetti iscritti all'ordine del giorno. Chissà come mai il diritto di voto dell'entrante consigliere non era importante per tutte queste delibere? Siamo sicuri poi che le dimissioni del consigliere uscente siano state spontanee e non spintanee? E' vero che lui aveva espresso molte perplessità e dichiarato la sua contrarietà al piano? E' vero che con il suo voto contrario la delibera sarebbe stata bocciata? Perché si parla di molte pressioni nei confronti degli altri consiglieri di maggioranza? La stampa ha, a più riprese, parlato delle legittime richieste speculative della famiglia Marcigaglia sulla questione Tosano, ma mi piacerebbe sapere se, come si vocifera in paese, dietro a qualcuna delle altre società interessate ci sia niente meno che il senatore leghista Paolo Franco attraverso il suo uomo di fiducia Flavio Parise (se questo fosse vero assisteremmo a un colpo di scena: il doppio gioco di Franco-Parise, finti nemici, n.d.r.). Se cosi fosse mi chiedo perché la lega locale, provinciale e nazionale non intervenga in questa situazione come fece, a suo tempo, con Filippi per il caso centro commerciale al CIS? Perché verrebbero usati due pesi e due misure? Cosa si nasconde dietro il mancato rimpasto dopo il declassamento quasi totale di consiglieri e assessori della Lega Nord del comune? Da verificare inoltre sia da parte del segretario comunale e del Prefetto se, relativamente alla delibera in oggetto, sussistano conflitti di interesse. Ricordo che in consiglio comunale siedono per esempio:
ENRICO MARCIGAGLIA, Assessore con deleghe alla Polizia Locale, Sicurezza, Immigrazione ed Emigrazione, Anagrafe e Stato Civile. Figlio di Renzo Macigaglia importante imprenditore edile, a quanto pare, direttamente interessato al piano e Presidente società Acque del Chiampo. Declassato da militante della Lega Nord.
ALESSIA BEVILACQUA, Assessore alla Famiglia, Servizi Sociali e Pari Opportunità .
Era stata eletta nel 2004 nelle liste del PDL e, a quanto mi risulta, nel 2008 è passata nel gruppo Lega Nord in Comune di Arzignano. Nel 2009 è stata inserita nella lista della Lega Nord. E' moglie dell'Arch. Giuseppe De Sero presidente della Commissione Edilizia di Arzignano. Declassata da militante della Lega Nord.
ZORZIN MADDALENA, Consigliere Comunale e, se le mie informazioni sono esatte, cugina di Enrico Marcigaglia.
ENRICO GENTILIN, Consigliere Comunale, nipote del sindaco e, a quanto riferitomi, assunto recentemente alle Acque del Chiampo.
Sicuramente questa delibera fa sorgere molte domande e dubbi. Chiudo ricordando che in passato la Lega Nord non vedeva di buon occhio i centri commerciali. Infatti, l'on. Roberto Calderoli, in un'intervista sull'urbanistica, pubblicata dalla Padania il 10/04/02, dichiarò : "E' necessario uno stop alla continua apertura di grandi centri commerciali, magari gestiti da imprese straniere. La Lega vuole difendere i piccoli commercianti, l'artigianato locale, il negozio all'angolo, minacciati da questi supermercati enormi. Peraltro è una difesa anche di quei consumatori che non hanno la possibilità si raggiungere i centri commerciali, di chi non possiede un'automobile o delle persone anziane." A Vicenza invece pare proprio che i leghisti la pensino molto diversamente.
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