Fanghi, un futuro tra scetticismo e speranze
Giovedi 31 Marzo 2011 alle 22:11 | 0 commenti
«Le recenti indagini hanno accertato un'evasione fiscale nel mondo della concia pari a 300 milioni di euro. Ben cinque volte la cifra messa in campo dagli enti pubblici per mettere in sicurezza, almeno come progetto, il ciclo dei rifiuti della pelle. A questo punto sarebbe bene che un eventuale impianto sia a carico dei soli privati». Ha usato queste parole Emanuele Vezzaro presidente della "associazione no alla centrale".
Vezzaro ha scelto questa prospettiva per dare abbrivio al grande dibattito pubblico di questa sera alla sala civica di Montecchio Maggiore alla corte delle Filande. Tema del meeting: il progetto di un impianto per il trattamento dei fanghi conciari. Un impianto che ha già mandato in fibrillazione la politica locale, soprattutto dopo la presa di posizione del comune di Montecchio, contraria alla struttura che invece viene caldeggiata da Assindustria e dal comune di Arzignano. Vezzaro ha spiegato lo scetticismo della sua associazione la quale però prima di pronunciarsi vorrà vedere «le risultanze scientifiche cui giungerà la commissione tecnica incaricata dai comuni della zona». Durante la serata è intervenuto pure il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin del Pdl il quale ha spiegato che gli specialisti sono ancora al lavoro. Il vicesindaco di Montecchio Gianluca Peripoli (Lega) ha dal canto suo confermato le preoccupazioni espresse nei mesi scorsi dalla sua giunta.
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