Fallisce Mondo del bambino, più grande outlet per infanzia altovicentino: clienti infuriati
Venerdi 16 Settembre 2011 alle 13:34 | 0 commenti
Schio come Biella? Per molti versi la vicenda del fallimento del megastore per l'infanzia, Il Mondo del Bambino, che si trascina da quasi un anno, ricorda da vicino quella del noto mobilificio Aiazzone, svuotato (infissi compresi!) ad inizio estate da circa duecento clienti truffati ed asasperati per l'inutile attesa di giustizia. In questo caso a non vederci più dalla rabbia sono almeno altrettanti genitori che hanno versato caparre dai 500 ai 1000 euro per prenotare passeggini, lettini o giocattoli di cui è restato loro solo la foto sul catalogo.
La prima denuncia risale a settembre 2010, quando una mamma trovò chiuso l'outlet di Via Lago di Garda, nella zona industriale scledense, proprio il giorno in cui avrebbe dovuto ritirare la merce richiesta, approfittando di una promozione-sconto per chi appunto dava un acconto, un pò come accade per prenotare i viaggi. Fiducia assolutamente mal riposta, perchè quello era il classico "specchietto per le allodole", architettato probabilmente per raccogliere fondi il più in fretta possibile, prima di sparire. Difatti la truffa o l'ammanco ammonterebbe ad oltre 200.000 Euro, come evidenziarono denunce fatte successivamente alla stazione dei Carabinieri di Schio. A restare con un pugno di mosche, tra l'altro, sono state anche le tre commesse del negozio, che avanzano parecchie mensilità di stipendio, visto che i titolari si sono resi irreperibili ed il contabile pare sia in Polonia. Attraverso i loro avvocati hanno tentato di rassicurare i creditori, sostenendo che risarciranno tutto, ma intanto l'unica cosa possibile per i liquidatori è stato mettere all'incanto quanto rimasto nel megastore, con tanto di avviso sui giornali, questa volta..serio. Però non sembra bastare ai truffati: "io ho versato l'intero costo di un completo per la culla e di un seggiolone- spiega Matteo Sberze- dovrei ricomprare merce qui, seppure sottocosto, per sentirmi soddisfatto?" Imelde Guzman al Mondo del Bambino aveva consegnato in conto vendita circa 50 pannolini biologici, ma non ha più visto un euro: "sono certa che li hanno venduti, erano ben fatti ed il Comune di Schio dava anche un incentivo perchè sono riciclabili. La beffa è che li ho fatti realizzare da alcune mamme extracomunitarie, che si sono costituite in cooperativa per lavorare; ci penserò io a pagarle, ma questi imprenditori dovrebbero vergognarsi". I rischi di chi ha versato consistenti anticipi sono pesanti: «se il negozio fa parte di un gruppo e le difficoltà sono solo del punto vendita scledense, sarà sempre la sede centrale a rispondere degli acconti - avverte Danilo Baraldo, responsabile dello Sportello Consumatori di Schio - se invece siamo di fronte ad un'ipotesi fallimentare, allora le coppie che hanno pagato diventano creditori chirografari e dovranno aspettare tutta la trafila prima di vedersi, forse, riconoscere qualcosa». Ecco che lo scenario già visto con Aiazzone, potrebbe ripetersi in zona industriale, ma probabilmente, ad un anno di distanza dal crack, i poveri genitori troverebbero ben poco da portare a casa. Andrea Genito
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.