Faccia e i Serenissimi, Pagano e i Napolitanisti: in pochi ma insieme per separare l'Italia
Sabato 4 Dicembre 2010 alle 12:43 | 0 commenti
Oggi Veneti e napoletani (erano ben pochi a dire il vero ...) si sono incontrati ai Chiostri di S. Corona all'insegna della costituente Assemblea degli Stati pre-unitari che celebrerà al contrario il 150° del Regno d'Italia .
A fare da cerimonieri in un tavolo ristretto il "presidente della repubblica" Luigi Faccia, nel 1997 a capo dei serenissimi-indipendentisti che col famoso "tanko" a San Marco occuparono il campanile della basilica veneziana ‘guadagnandosi tre anni e mezzo in carcere e la carica ‘presidenziale' nella Veneta Serenissima Repubblica proclamata due anni fa, e il "segretario di assemblea costituente nazionale" Antonio Pagano, napoletano "nordico" (abita a Torri di Quartesolo), uno dei promotori del libero Stato di Napolitania il cui stemma si fregia dei gigli angioini e un cavallino rampante.
Antonio Pagano con Faccia si è fatto portavoce di"un gruppo di napolitani che hanno riscoperto le loro radici vere, la loro storia e la loro cultura riappropriandosi della loro vera identità ".
La neonascente Assemblea degli Stati pre-unitari è già unita nella contestazione del 1861 e dell'Unità d'Italia sotto i Savoia. I venetisti hanno ribadito la loro contestazione dell'unificazione e del plebiscito che confermò il "sì" della regione all'entrata in Italia nel 1866. I napolitanisti, memori dei fasti del regno borbonico, hanno ricordato i morti meridionali che si opposero ai Mille di Garibaldi e all'esercito del regno piemontese sceso al sud nel 1860 e hanno ‘commemorato' la resistenza filo-borbonica al nuovo Regno unitario, i moti popolari e il brigantaggio (1861-1866).
"La revisione totale dell'illegale occupazione italiana, frutto del cosiddetto Risorgimento" è la base comune tra Serenissimo Governo e Napolitania per fare appello agli indipendentisti e riportare la Penisola a un secolo e mezzo fa.
Come? "Con referendum popolari" sostengono Faccia e Pagano, che vogliono consultazioni pubbliche per far votare "il distacco dallo Stato e far nascere o la collana di staterelli regionali sul modello dei secoli passati o nuove macroregioni componibili in base all'utilità odierna".
Quando? Tempi lunghi se le adesioni saranno quelle di oggi.
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