Fabbrica Cazzola, nuovi spazi da abitare
Mercoledi 4 Aprile 2012 alle 10:36 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
Carlo Zermiglian: "Gettare ulteriore cemento per nuove case impoverisce il territorio, recuperare spazi storici del passato reinventa uno stile di vita".La riqualificazione di spazi industriali del passato è un'opportunità che, se da una parte, permette di riutilizzare parte del territorio senza invadere con ulteriore cementificazione, dall'altra recupera non solo la storia, ma aree che altrimenti rischierebbero l'abbandono, diventando zone spente e disagiate.
«"l nostro intento - spiega Carlo Zermiglian, titolare della Zermiglian Costruzioni - è proprio quello di intervenire nell'architettura dell'epoca con ristrutturazioni che ripropongano l'edilizia industriale in una nuova versione e che facciano rivivere la storia in chi abita gli spazi. La motivazione che ci ha spinto ad intraprendere un'impresa così importante e ambiziosa è legata alla tradizione della nostra attività e alla passione per il recupero, che porta ciò che esiste già ad assumere una nuova veste. Le difficoltà - prosegue Zermiglian - sono molteplici. I costi sono nettamente superiori e i vincoli imposti dalla struttura architettonica preesistente richiedono uno studio e un intervento ad hoc. Ciò si ripercuote sui tempi di realizzazione e sul prezzo finale. E non è facile, soprattutto nelle nostre zone, trovare chi è disposto a pagare di più pur di abitare un luogo storico, che ha scritto il nostro passato. Spesso sono persone delle grandi città , come Milano, che apprezzano e si interessano a questi spazi. Sarebbe molto più semplice costruire ex novo, ma la soddisfazione di veder rivivere la nostra tradizione industriale in altra veste è veramente unica".
Il primo ad essere ristrutturato dal 2005 è il lanificio Cazzola, fondato nel 1860 dall'imprenditore Pietro Cazzola e ampliato dal figlio Luigi tra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento. Durante la prima guerra mondiale una parte del lanificio fu adibita ad ospedale militare e la tessitura fu trasferita nella zona di Parma. Successivamente l'attività riprese grazie all'utilizzo dell'energia elettrica ottenuta dalle Centrali idroelettriche insediate dallo stesso lanificio tra il 1925 e il 1930 e tuttora funzionanti. Oggi la fabbrica è stata ridefinita in luoghi abitativi, spazi espositivi di archeologia industriale, uffici e loft. L'area totale occupa 40 mila mq ed è costituita da un cortile centrale circondato dagli edifici più antichi. " Essendo molto vasta la zona, stiamo procedendo per stralci. Negli interventi di prossima realizzazione- conclude Zermiglian - abbiamo considerato anche la prospettiva di utilizzo delle energie rinnovabili. Nella stessa ottica abbiamo ristrutturato anche il lanificio Lora".
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