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F35, base Usa, Datagate e disastro tra rinvii Imu e Iva: "le" dignità di Napolitano e Morales

Di Giorgio Langella Giovedi 4 Luglio 2013 alle 00:10 | 0 commenti

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Il paese del disastro, del rinvio e della mancanza di dignità

Il nostro paese è sull'orlo del disastro. Lo afferma il ministro Zanonato. Bisognerebbe trovare soluzioni adeguate alla drammaticità del momento. In pratica si dovrebbero reperire i fondi necessari per combattere la disoccupazione e garantire il diritto al lavoro, che sono la principale (se non l'unica) maniera per far ripartire l'economia e lo sviluppo del nostro paese.

Ci vogliono i soldi. Tanti soldi. E, allora, cosa si fa? Si rinvia la rata dell'IMU sulla prima casa, si rinvia l'aumento dell'IVA, si rinvia l'acquisto dei cacciabombardieri F35. Si rinvia, perché prendere decisioni in merito potrebbe mettere a repentaglio il governo delle "larghe intese". Intanto a pagare sono sempre i soliti, i cittadini onesti ai quali vengono sottratti lavoro e futuro.

I soldi ci sono, si sa. Sono nei paradisi fiscali. Sono il frutto di speculazioni, di evasione di tasse, di corruzione e riciclaggi vari. Sono in quel 47% della ricchezza totale italiana che è di proprietà di un esiguo 10% della popolazione. Sono negli sperperi per inutili "grandi opere", nelle missioni "di pace" che servono a occupare territori in nome e per conto di chi si ritiene padrone del mondo. Sono nell'acquisto di costosissimi strumenti di guerra (dagli F35 alle inutili portaerei).

Sulla questione dell'acquisto dei cacciabombardieri F35 (14 miliardi solo per cominciare) abbiamo visto di tutto. Distinguo, sospensioni, comunicati, litigi sulle parole utilizzate per scrivere la mozione di maggioranza, equilibrismi lessicali, slogan imbarazzanti come "armare la pace per amare la pace" (del ministro della difesa Mario Mauro) ... infine una nota del Consiglio supremo di Difesa (subito pubblicata sul sito del Quirinale) che "chiarisce" come il parlamento non possa nulla visto che solo il governo può decidere di non acquistare i nuovi F35 (che, tra l'altro, sembrano essere costruiti male e insicuri). L'ennesimo schiaffo al parlamento, un ulteriore passo verso lo stravolgimento della Costituzione e la vittoria di una forma di governo oligarchica e antidemocratica. Il Quirinale (ovvero Napolitano) è preoccupato che l'Italia non spenda più quei miliardi destinati all'acquisto dei cacciabombardieri. Ne andrebbe del prestigio internazionale del nostro paese. E perché? Non sarebbe meglio e più giusto spendere tutti quei miliardi per creare migliaia e migliaia di posti di lavoro reali? Non sarebbe meglio e più giusto finanziare ricerca e sviluppo per produrre beni per il benessere collettivo invece di comperare strumenti di offesa e di morte? Domande semplici che non ottengono risposta. Sembra proprio che i nostri governanti, a partire dal presidente della Repubblica, siano interessati soprattutto a compiacere il "grande alleato" statunitense dimostrando una colpevole sudditanza. Una sensazione spiacevole che cresce anche con l'inaugurazione della nuova base militare statunitense di Vicenza, con le timide dichiarazioni (spesso solo penose giustificazioni) sullo scandalo delle intercettazioni che gli Stati Uniti facevano (e fanno) nei confronti degli "alleati" (leggi vassalli) e con l'inaudita azione di vero e proprio terrorismo nei confronti del presidente boliviano Evo Morales costretto a un atterraggio forzato a Vienna e, di fatto, sequestrato per oltre dieci ore dalle decisioni di chiudergli lo spazio aereo da parte di numerosi paesi della UE. Al presidente Morales, al popolo boliviano e a tutti i paesi sudamericani che si stanno affrancando dall'imperialismo statunitense deve andare la nostra solidarietà e la nostra ammirazione. Ammirazione perché dimostrano quella dignità nei confronti degli USA che i nostri governanti e il nostro presidente non sanno dimostrare, attenti come sono ad inchinarsi di fronte alla potenza dell'alleato statunitense.

Leggi tutti gli articoli su: dal molin, Base Usa, Giorgio Napolitano, F35, Evo Morales

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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